Questa è la conferenza presentata dalla Superiora Generale della Suore di Nostra Signora di La Salette, Sr. Elisabeth Guiboux SNDS. La Conferenza è stata presentata al luogo dell'apparizione della Bella Signora a La Salette il 19.09.1846. Riportiamo qui il testo sia in francese (originale) che in italiano:
IT
Storia dell'Apparizione
16 settembre 2021 – 175° anniversario dell'Apparizione
Sr. Elisabeth Guiboux SNDS, Superiora Generale delle SNDS
Introduzione
Buongiorno a tutti voi che siete venuti su questa montagna in occasione del 175° anniversario dell'apparizione della Madonna. Siete venuti nell’ambito di questo giubileo per pregare, per riprendere respiro...
Nel periodo di pandemia che stiamo attraversando, che mostra le fragilità del nostro mondo, i suoi limiti e le sue contraddizioni nella realizzazione del bene comune, Maria ci invita a costruire dei ponti. Ci invita ad assumere le nostre responsabilità del nostro rapporto con noi stessi, con Dio, con gli altri, con la natura – quella "casa comune" che tanto maltrattiamo!
In lacrime, ci invita a riflettere sul nostro modo di vivere come cristiani d’oggi.
- Siamo nel luogo stesso dell'Apparizione.
- Siamo alla Fonte davanti a questo Dio Padre, Figlio e Spirito che crea il mondo, che parla attraverso i suoi profeti. [e vedremo che Maria è in questa linea].
- Siamo davanti a Cristo, nato da Maria che parla, che incoraggia, che guarisce, rimette in piedi, asciuga le lacrime, scrive sulla sabbia, condivide il pane, muore e risorge perché noi abbiamo la vita [e vedremo che è questo stesso Cristo che Maria ci mostra sul petto].
- Siamo animati dallo Spirito che ci ha messo in movimento.
- Siamo di fronte a Maria, una madre che piange e che viene a constatare e deplorare le conseguenze della nostra incoerenza!
Quindi, cominciamo a guardare e a fare silenzio.
Lasciamoci impregnare di un'atmosfera.
Torniamo indietro di 175 anni e scopriamo....
175 anni fa, qual era lo stato?
1. L'apparizione: 19 settembre 1846
Parliamo un po' del contesto in cui si svolge l'Apparizione di Maria a La Salette.
Il XIX secolo è un periodo molto ricco e complesso. Scopriamo tante cose molto utili in termini di acciaio, tecniche. Ma, con l'inizio dell'industrializzazione, è la macchina che macina gli uomini ... Questo è il periodo in cui viaggiamo di più e questo suscita grandi domande. È anche il periodo delle scoperte scientifiche, degli scambi più facili tra i pensatori. Nuove idee si diffondono facilmente. Nel 1848 fu pubblicato il Manifesto di Marx. Una mentalità atea si diffuse rapidamente anche nelle campagne, grazie in particolare al commercio di carrettieri che riportano ciò che viene detto e fatto "in città".
Nel 1845, l'anno prima dell'Apparizione, usando il tempo catastrofico in Dauphiné, i raccolti (grano, noci, uva, patate) non erano commestibili. Come in altre regioni della Francia o dell'Europa! Carenza per alcuni; una manna per gli altri che non esitano ad aumentare i prezzi. La speculazione è diffusa! All'epoca, le azioni per la costruzione della ferrovia erano molto redditizie per attirare fondi ... Le regioni che avevano raccolti normali frenano le vendite: il pane diventa troppo caro nelle regioni colpite. Per sfamarsi si risparmia sui vestiti, le industrie tessili sono afflitte dalla disoccupazione… A Corps i bambini piccoli non sopravvivono!
E’ in quest’ambiente che Maria venne a La Salette il 19 settembre 1846.
Mio professore quando ero novizia diceva che un'apparizione di Maria "è la manifestazione straordinaria della presenza ordinaria di Maria nella nostra vita"
L'Apparizione di La Salette è una delle apparizioni ufficialmente riconosciute dalla Chiesa, come:
• 1830: rue du Bac (medaglia miracolosa)
• 1846: La Salette
• 1858: Lourdes
• 1870-71 : Pontmain
• 1917: Fatima (Portogallo)
• 1932: Bauraing (Belgio)
• 1933: Banneux (Belgio).
• Nostra Signora di Guadalupe (Messico)
• E molti altri
Stiamo parlando di decine di migliaia di apparizioni nel mondo. Alcuni, come a Laus, impiegheranno diversi secoli per essere ufficialmente riconosciuti. Molti altri probabilmente non lo saranno mai...
La Chiesa non dà l'obbligo di credere nelle apparizioni. Un altro dei miei insegnanti disse: "Se fossimo buoni cristiani, non avremmo bisogno di apparizioni; abbiamo già ricevuto tutto attraverso la rivelazione data da Gesù Cristo"!
Un'apparizione è riconosciuta solo nella misura in cui ci rimanda all'unica apparizione della Parola di Dio sulla terra. La veridicità di un'apparizione è una questione di discernimento e dei frutti spirituali che ne derivano.
L'esame dei veggenti è un fatto necessario ed è il vescovo del luogo in cui avviene l'apparizione che ne ha la responsabilità.
Tra i criteri per riconoscere l'autenticità di un'apparizione, ricordiamo:
- Certezza morale, o almeno alta probabilità sull'esistenza dei fatti, acquisita dopo una seria indagine.
- Qualità personale dei veggenti o testimoni: equilibrio psichico, onestà, rettitudine di vita, sincerità...
- Conformità delle rivelazioni con la dottrina teologica e la veridicità spirituale
- Sana devozione e frutti spirituali (conversioni, testimonianze di carità, ecc.)
Spetta al Vescovo locale indagare e intervenire, ma può intervenire la Conferenza Episcopale Regionale o Nazionale, così come la Santa Sede, su richiesta del Vescovo o di un qualificato gruppo di fedeli.
Sarà dunque Monsignor Philibert de Bruillard, vescovo di Grenoble, a guidare l’indagine: torneremo su questo.
2. La Salette
I 2 testimoni: Maximin / Mélanie
Qui a La Salette, Maria appare ai 2 bambini, Maximin Giraud, 11 anni e Mélanie Calvat, quasi 15 anni.
Chi sono questi 2 bambini al momento dell'Apparizione?
Maximin
Nacque in Corps il 26 o 27 agosto 1835 (i registri mostrano le 2 date). Non frequenta la scuola o catechesi. Non sa né leggere né scrivere e suo padre ha impiegato più di 3 o 4 anni per insegnargli il Padre Nostro !!!
Figlio del carradore Giraud, è orfano di sua madre ma suo padre si è risposato e la vita con sua suocera è difficile. Maximin è un ragazzo stordito, al punto da lasciare un giorno strangolare la sua capra!
La sua formazione religiosa è nulla! Parla solo il patois di Corps. Occasionalmente è pastore, dal 14 al 20 settembre. Pierre Selme, che aveva un pastore malato, dovette insistere molto per convincere padre Giraud a prestargli suo figlio come pastore sostitutivo. È che il signor Giraud conosceva bene suo figlio ed era consapevole della sconsideratezza di suo figlio ...
Il signor Giraud conosceva bene il suo lavoro. Era un compagno di dovere. Ma dal punto di vista religioso, erano passati più di 20 anni da quando aveva messo piede in chiesa!
Melanie
Nacque anche a Corps il 7 novembre 1831. È la 4a di una famiglia di 10 figli…
Suo padre non aveva un lavoro stabile. Di mestiere fa il segatore, ma a volte lavora anche la terra o lavora come muratore per sfamare tutta la sua famiglia. Melanie è stata collocata molto presto – all'età di 8 anni – nelle fattorie circostanti ed era con la sua famiglia solo in pieno inverno.
Nel 1846, era a Ablandins, a casa di Baptiste Pra. Inoltre non frequenta né la scuola né catechesi. La domenica, impegnata a sorvegliare i suoi animali, raramente va in chiesa. Non le è stato permesso di fare la sua 1a comunione. Parla anche solo patois e conosce solo poche parole di francese. È descritta come taciturna, timida, persino imbronciata…
I giorni prima dell'Apparizione
Sebbene entrambi provenissero dal Corps, come è stato appena detto, i bambini non si conoscevano. Si sono incontrati per la prima volta a Ablandins il 17 settembre, ma senza parlarsi.
Il 18 settembre, si incontrano di nuovo sul monte e scoprono di essere da villaggi vicini. Si incontrano per il giorno successivo, il 19 settembre sulla montagna di La Salette per tenere insieme i loro animali.
Il 19 settembre salgono dal mattino. Il tempo è molto bello.
A mezzogiorno, conducono i loro animali a bere alla "fontana delle bestie" (sotto l'attuale ponte) quindi spingono il gregge verso quello che veniva chiamato "il disoccupato" (attuale percorso delle processioni). Loro stessi risalgono la valle per mangiare vicino alla "fontana degli uomini". Poi entrambi tornano a riposare nel burrone dove c'era una sorgente secca. Tuttavia, dall'Apparizione, non smette di scorrere. E, contrariamente alla loro abitudine, si addormentano.
Mélanie si sveglia per prima, forse più consapevole di Maximin delle sue responsabilità e chiama Maximin: "Memin, vieni a vedere i nostri animali". Insieme, si arrampicano sul versante opposto (verso la basilica) e scoprono le loro mucche che ruminano tranquillamente. Così iniziano a scendere e, a metà strada, vengono inchiodati sul posto dalla visione di un abbagliante globo di luce "come se lì fosse caduto il sole", dirà Maximin, proprio nel luogo che hanno appena lasciato.
Per paura, hanno lasciato andare i loro bastoncini, ma Maximin si è ripreso e ha detto: "Tieni bene il tuo bastone, gli darò un bel colpo se ci fa male"!
[Approfitto di essere fuori per mostrare tutte le statue]
3. La Bella Signora
Come appare
Abbagliati dalla luce, i bambini distinguono gradualmente una forma. È una donna, è seduta, con la testa tra le mani, sta piangendo.
Disse loro: "Avvicinatevi figli miei, sono qui per dirvi una grande notizia", e poi si alza e cammina verso di loro.
I bambini, come Bernadette a Lourdes, diranno: "È una Bella Signora, la sua voce era molto dolce". Ma anche: "Piangeva tutto il tempo che ci parlava".
La paura viene rapidamente sostituita dalla curiosità e poi dalla fiducia. I bambini non capiscono il francese ma si sono avvicinati. Anche la Bella Signora fa qualche passo verso di loro. Maximin dirà: "Eravamo così vicini che nessuno sarebbe potuto passare tra lei e noi"
Notano i suoi vestiti: sono quelli di una contadina della regione. Maximin dirà che credeva che "era una madre che i suoi figli avrebbero picchiato e che scappata in montagna a piangere".
Questa maestosa Signora indossa:
- Ghirlande di rose sulla testa, sulle spalle, sulla vita e sui piedi.
- Una pesante catena sulle spalle sembra sopraffarla
- Una più piccola porta un Crocifisso che brilla sul suo petto. I bambini diranno "che tutta la luce proveniva dal crocifisso che portava".
- Vedono un martello e tenaglie su entrambi i lati di un Cristo di 25 cm, come se fosse vivo!
Maria è venuta dunque, non per mostrarsi, ma per mostrarci Cristo!
La Bella Signora darà loro un lungo messaggio, prima in francese, poi in patois. Affiderà anche un segreto a ciascuno dei bambini. La curiosità del pubblico cercherà di scoprire il contenuto, ma senza alcun risultato. A P. Sylvain Marie Giraud, Superiore Generale della SM, che farà la domanda, Papa Pio IX, al quale sono stati trasmessi i 2 segreti, risponderà: "se non fate penitenza, perirete tutti" (cfr. Lc 13,3)
La Bella Signora parla loro senza muoversi e poi attraversa il ruscello e dice in conclusione: "Andiamo, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo".
Poi sale nel luogo dove si alzerà dalla terra e si fonderà con la luce dopo aver guardato in lontananza, nello spazio luminoso tra le montagne, come per invitare anche noi a guardare oltre (va in Oriente e le interpretazioni dicono che guardi verso Roma o Gerusalemme). Scompare gradualmente "come il burro che si scioglie in una padella", ha detto Maximin.
Scopriremo poi che questa salita ripercorre la Via Crucis di Cristo (da qui le stazioni rappresentate oggi).
I bambini diranno "non sanno chi sia". Melanie pensa che "lei è una grande santa"
Maximin ha cercato di afferrare una rosa, senza successo. Avrebbe voluto che lei lo portasse con sé ma poi dirà: "mi ha lasciato lì, con tutti i miei difetti".
Curiosamente, quando tornano al villaggio, non dicono nulla del loro incredibile incontro. Ci volle Pierre Selme che rimproverava Maximin che non era venuto a trovarlo di giorno come aveva chiesto – a causa della poca fiducia che aveva nei suoi confronti – perché Maximin rispondesse: "Ma una bella signora ci ha fatto chiacchierare a lungo!!!" E si rivolge a Madre Caron, seduta come al solito vicino alla sua porta, per dirle implorando: "Madre Caron, hai visto una bella signora tutta in fiamme che attraversava il cielo?!!." Maximin poi racconta quello che ha vissuto. Andiamo quindi a cercare Mélanie che è da Pra, che racconta esattamente lo stesso evento. Nonna Pra capì subito e disse: "È sicuramente la Beata Vergine che questi piccoli hanno visto perché c'è solo lei il cui figlio governa in cielo".
Cosa ha detto a questi due bambini?
Ascoltiamo questa storia – prima senza commentare e poi torneremo su alcuni aspetti.
Avvicinatevi figli miei, non abbiate paura,
Sono qui per darvi una grande notizia.
Se il mio popolo non vuole sottomettersi,
Sono costretto a lasciare il braccio di mio Figlio.
È così forte e così pesante che non riesco più a mantenerlo.
Da quando soffro per voi!
Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni,
Sono incaricato di pregarlo incessantemente,
e a voi, non vi interessa.
Non importa quanto preghi, non importa quanto fai,
non sarai mai in grado di ripagare
il dolore che ho preso per voi.
Vi ho dato sei giorni per lavorare,
Mi sono riservato il settimo
e non me lo volete concedere.
Questo è ciò che rende il braccio di mio Figlio così pesante!
E poi chi guida i carri non sa giurare
senza mettere in mezzo il nome di mio Figlio.
Queste sono le due cose
che così appesantiscono il braccio di mio Figlio.
Se il raccolto si rovina,
è solo per voi.
Te l'ho mostrato l'anno scorso
di patate:
non ne avete fatto caso.
Al contrario:
quando avete trovato patate rovinate,
avete imprecato, avete messo in mezzo il nome di mio Figlio.
Continueranno,
e quest'anno, per Natale, non ce ne saranno più.
La parola "patata" intriga Melanie. Nel patois che è la lingua comune del paese, si dice "las truffas". La pastorella si rivolge a Massimino... ma la Bella Signora la avverte:
Non capite, figli miei?
Vi dirò diversamente.
E la Bella Signora riprende la sua ultima frase e continua il suo discorso in patois de Corps:
Se il raccolto si guasta... Si ava de bla ...
Se avete il grano, non seminarlo.
Qualunque cosa seminerete, gli animali la mangeranno,
e ciò che verrà si sbriciolerà in polvere quando verrà battuto.
Verrà una grande carestia. Prima che arrivi la carestia,
bambini piccoli sotto i 7 anni
prenderanno un tremito e moriranno
nelle mani delle persone che li terranno.
Gli altri faranno penitenza per fame.
Le noci diventeranno vuote, l'uva marcirà.
Qui, la Bella Signora parla per un momento a Maximin, mentre Mélanie non sente nulla. Poi è il suo turno, e Maximin non sente. Continua quindi il suo discorso ai due bambini.
Se si convertono,
pietre e rocce diventeranno mucchi di grano,
e le patate
saranno seminate dalla terra.
Pregate bene, figli miei?
- Non molto, Signora.
Oh! Figli miei, si deve fare bene, sera e mattina,
direste solo un "Pater" e un "Ave Maria"
quando non potete fare di meglio.
Quando potete fare di meglio, dite di più.
In estate, solo poche donne anziane vanno a Messa.
Gli altri lavorano la domenica, tutta l'estate.
In inverno, quando non sanno cosa fare,
vanno a Messa solo per prendere in giro la religione.
In Quaresima, vanno in macelleria, come cani.
Avete mai visto grano avariato, figli miei?
"No, Signora!" rispondono.
La Bella Signora si rivolge quindi a Maximin:
Ma tu, figlio mio,
devi averlo visto,
una volta, nella terra del Coin, con tuo padre.
Il padrone del campo dice a tuo padre di andare a vedere il suo grano avariato.
Entrambi siete andati lì.
Tuo padre prese due o tre spighe di grano in mano,
le accartocciate e tutto si sbriciolava in polvere;
poi, quando siete tornati
ed eravate solo a mezz'ora da Corps,
tuo padre ti ha dato un pezzo di pane dicendoti:
“Ecco, mio piccolo, mangia del pane ancora quest'anno,
poiché non so chi lo mangerà l'anno prossimo,
se il grano continua così.”
- Oh! Sì, Signora", risponde Maximin. Me lo ricordo ora. All'epoca non me lo ricordavo.
E la Bella Signora conclude, non in patois, ma in francese:
Ebbene, figli miei,
Fatelo conoscere a tutto il mio popolo.
Poi avanza, attraversa il ruscello e, senza voltarsi indietro, insiste:
Andiamo, figli miei, fatelo conoscere bene a tutto il mio popolo.
4. I giorni successivi all'Apparizione
L'indagine
Il giorno dopo l'Apparizione, è domenica, la notizia si diffonde. Sul pulpito, il Curato de La Salette, è molto commosso, balbetta, piange.
Il sindaco vede Mélanie da sola, agli Ablandins. Vuole farla tacere facendole penzolare una moneta d'oro e poi usa le minacce, le parla di prigione ma.... Alla fine capitolerà all’assicurazione di Melanie: "Mi è stato detto di dirlo, lo dirò!"
È il 20 settembre: sono presenti 3 contadini che scriveranno la storia dei bambini. Il testo, in francese e patois, è scritto e tradotto.
Questo è il primo documento autentico, la relazione Pra. Nel 1847 ci sarà la relazione Plagier poi la relazione Long e la relazione Lambert.
È grazie a questi documenti che il messaggio è conosciuto oggi.
Le autorità, venendo a conoscenza che il grano non deve essere più seminato, sono intervenute ed è per questo che abbiamo varie relazioni. Ma alla fine non faranno che confermare la veridicità delle dichiarazioni dei 2 bambini.
La curiosità del pubblico è incredibile e i bambini saranno interrogati innumerevoli volte. Abbastanza per far girare la testa!! Anche la Chiesa stessa – attraverso alcuni suoi rappresentanti – sarà eccessiva. È il caso dell'interrogatorio condotto da monsignor Dupanloup che, peraltro, ammette di essere andato troppo oltre e di essere stato edificato dai bambini!
Quando a Maximin viene chiesto cosa ha capito dalla frase "Fatelo conoscere a tutto il mio popolo", risponderà: "Ho capito che era necessario dirlo a tutti"!
Per il resto dell'indagine, alcune date:
Ottobre 1846: il Vescovo di Grenoble chiede ai suoi sacerdoti di non parlare dell'Apparizione. Tuttavia, durante l'inverno e di fronte a un afflusso di pellegrini, nominerà 2 commissioni di sacerdoti inquirenti.
Autunno 1847: una commissione di 15 membri, tra cui sacerdoti contrari all'Apparizione, concluse: "I bambini non sono né ingannatori né ingannati".
Fine del 1847: il vescovo de Bruillard è convinto della veridicità dell'Apparizione. Aspettò fino al 19 settembre 1851 per pubblicare la sua lettera.
La lettera ufficiale: 19 settembre 1851
Ecco il passaggio più importante per quanto ci riguarda. Riporto solo la frase che riguarda l'approvazione dell'apparizione:
Dichiariamo quanto segue:
Giudichiamo che l'Apparizione della Beata Vergine a due pastori, il 19 settembre 1846, sul monte della Catena delle Alpi, situata nella parrocchia di La Salette, dell'Arciprete di Corpo, porta in sé tutti le caratteristiche della verità, e che i fedeli sono giustificati nel crederla indubitabile e certa.
"La missione dei bambini è finita, inizia quella della Chiesa", come ha dichiarato l'arcivescovo Ginoulhiac, suo successore, dopo aver ripreso e confermato le indagini.
Il culto viene lanciato.
Diamo un'occhiata più da vicino a ciò che il Messaggio può dire PER NOI, oggi.
5. Una lettura più dettagliata del Messaggio
Chiavi di lettura
- La Vergine si fa capire dal suo popolo. Parte dalla realtà della vita delle persone a cui è rivolto: grano, patate, uva, noci ...
Con i problemi che stiamo vivendo oggi in diversi angoli del nostro pianeta legati al riscaldamento globale, queste osservazioni sui raccolti sono - oh quanto - ancora attuali! Le chiese prendono molto sul serio la questione climatica e a seguito dell'enciclica "Laudato Si" del nostro Papa Francesco sono emerse molte iniziative. Possiamo ringraziare e mobilitarci con gli altri!
- Maria parla la lingua della Bibbia e usa l' "io" (ti ho dato sei giorni...) come i profeti della Bibbia quando parlano nel nome di Dio. Usa lo stesso linguaggio dei profeti e porta un messaggio di conversione.
- Il suo messaggio è costruito con le stesse parole della Bibbia. E la frase "non abbiate paura", usata da Maria nelle sue prime parole, si trova 365 volte nella Bibbia (una per ogni giorno dell'anno!)
Esempi: A Maria (prima e alla nascita di Gesù) - San Luca
A Giuseppe (prima e alla nascita di Gesù) - San Matteo
Ai pastori (dopo la nascita di Gesù) - San Luca
Sulla barca in mezzo di una tempesta
Alla resurrezione
eccetera.. .
Oggi abbiamo sempre più paura di tutto e di tutti. Cerchiamo la massima sicurezza... E la pandemia che abbiamo attraversato e da cui non siamo ancora usciti ne ha dato molte prove! Fortunatamente, si sentono ancora voci che ci dicono "non abbiate paura"!
Quindi, il messaggio è costruito attorno a due frasi al condizionale, che iniziano con un "SE"
"se il mio popolo non vuole sottomettersi..."
"se si convertono..."
Sottomettersi
Maria viene a ricordarci che Dio ha voluto che tutto trovasse il suo significato in Cristo. In una formula molto breve, San Paolo ci dà tutto il contenuto di questo verbo. 1Cor 3, 3, 22b-23: "Tutto è vostro, voi siete di Cristo, Cristo è di Dio".
Invita pertanto il suo Popolo a "sottomettersi". "Se la mia gente non vuole sottomettersi." Una parola difficile, che oggi non passa. Tuttavia, quando vuoi fare qualcosa insieme, devi stabilire una regola del gioco. Sottomettersi ad esso per fare qualcosa di interessante, utile, ricreativo, ecc. ... Quindi, anche per vivere insieme, abbiamo bisogno di una regola del gioco. Questo è il significato della parola Legge, nella Bibbia, è il contratto che ci permette di vivere insieme e costruire insieme.
Questa parola "sottomettersi" ricorre spesso nella Bibbia, perché i credenti, rileggendo ciò che hanno vissuto, in vari eventi, raccontano che quando non rispettavano questa regola del gioco, si perdevano, mancavano le cose, erano divisi e molto indeboliti. Sconfitte contro i loro nemici, deportazioni, dispersioni... E Dio lotta per riunirli di nuovo.
Dio non si sottomette. Ci invita a "sottometterci" alla sua Legge, alle regole del gioco che ha dato a Mosè per vivere, per riconciliarsi, per costruire un regno di pace, per trovare la vera libertà, con la gioia e la felicità di vivere. "Tra la vita e la morte, scegli la vita !!!" (Dt 30, 19)
La Bella Signora chiama i suoi a convertirsi, ad aprire le orecchie e i cuori. "Se si convertono, le pietre e le rocce si trasformeranno in mucchi di grano; e le patate saranno seminate dalla terra." C'è cibo per tutti, basta condividere...
Le lacrime
Maria viene a piangere a La Salette per aprirci gli occhi sul cammino da intraprendere affinché tutte le realtà di questo mondo possano ancora una volta essere umanizzate trovando il loro significato in Gesù Cristo.
Questa è la prima cosa che i bambini hanno raccontato di questo evento che hanno vissuto, le sue lacrime (osservazione ben sviluppata dal Sig. Joachin Bouflet – 160° anniversario al santuario). Dicevano: " Pensavamo fosse una madre di Valjouffrey che era scappata in montagna per piangere a squarciagola, a causa dei suoi figli che l'avrebbero picchiata. Ha pianto tutto il tempo che è stata con noi. Le sue lacrime si scioglievano alla luce del Crocifisso". Il linguaggio delle lacrime. Questo è un modo straordinario di dire Dio.
Infatti, Gesù stesso pianse su Gerusalemme (Luca 19, 41) e sulla tomba del suo amico Lazzaro (Giovanni 11, 35). Su Gerusalemme perché ciò che ha portato dal Padre non è stato ricevuto, anzi violentemente respinto, con conseguenze per tutto il popolo. E sulla tomba dell'amico Lazzaro: "guarda come l'amava", dicevano gli amici di Marta e Maria. Ma fu molto poco prima del suo arresto, della sua Passione; Gesù disse ai suoi discepoli: "Lazzaro è morto. E sono contento di non essere stato lì, per voi, per farvi credere".
Le lacrime di Maria testimoniano la tristezza condivisa con queste persone espropriate, incapaci in quel momento di sfamare i propri figli. Testimoniano la sua sollecitudine, perché viene a trovarli, a parlare con loro, ad ascoltare questi bambini, ad aprire sentieri, con piccoli consigli come questo per i contadini del paese: "se avete il grano, non lo seminate, perché gli animali lo mangeranno". Ma affida ai suoi piccoli messaggeri un vigoroso appello alla conversione rivolto a tutto il suo popolo, con il richiamo ai mezzi ordinari, abbandonati (a questo ci arriveremo tra un attimo).
"Sono costretta a lasciar cadere il braccio di mio Figlio"
Nell’AT, è un braccio salvifico. Dio salva il Suo popolo con mani forti e braccia tese. Disperde il superbo. Maximin e Melanie hanno davanti agli occhi le braccia del crocifisso per tutto il tempo che Maria parla.
"Da quando soffro per voi"
Sì, Maria è la prima dei credenti. La cantiamo spesso: "la prima in cammino, Maria"...
"Le 2 cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio"
Il non rispetto del 7° giorno e l'abuso del nome di Dio
Il non rispetto del 7° giorno
Nella Genesi leggiamo che il 7° giorno Dio si riposò da tutta la sua opera.
Siamo chiamati a continuare la creazione che Dio ci ha lasciato.
Il 7° giorno per ricordarci che siamo liberati dalla schiavitù.
Il 7° giorno che diventerà il 1° giorno della settimana, il giorno della risurrezione di Cristo.
Si noti che, nella 1a parte del suo messaggio, Maria non parla esplicitamente di domenica. Dice "Vi ho dato 6 giorni per lavorare, il 7° me lo sono riservato e non me lo volete concedere": siamo fortemente invitati a trovare un 7° giorno nella nostra settimana anche quando facciamo un lavoro che ci costringe a lavorare la domenica!!!
Il nome di mio Figlio
"Chi guida i carri non sa imprecare senza mettere in mezzo il nome di mio Figlio"
"Quando avete trovato le patate avariate, avete imprecato, avete messo in mezzo il nome di mio Figlio"
Dall'AT, troviamo menzione del nome divino: esempio del roveto ardente "IO SONO"
E San Paolo ci dice "che non c'è altro nome per quale possiamo essere salvati" o che "Dio ha dato a Gesù Cristo il nome che è al di sopra di ogni nome".
Negli Atti degli Apostoli, vediamo Pietro guarire nel nome di Gesù.
Il peccato è mettere da parte Dio, è dirgli: non ho bisogno di te; puoi mantenere il tuo nome, lo disprezzo. Le conseguenze sono ovviamente gravi, e molto rapidamente i più fragili ne pagano dolorosamente il prezzo.
Maria viene a ricordarcelo in lacrime: quando abbandoniamo suo Figlio, quando deridiamo la sua Parola, quando non gli parliamo più, gli istinti prendono rapidamente il sopravvento. La logica del più forte, del più intellettualmente o finanziariamente benestante... Gli azionisti della nascente ferrovia hanno altre preoccupazioni che aiutare le regioni colpite ... I convogli vengono dirottati, i ladri linciati... Non stiamo già trovando tendenze con le inciviltà che stanno diventando comuni nella vita quotidiana di oggi?
Maria ci mette in guardia sulle conseguenze delle nostre azioni. "È solo per colpa vostra", ci dice. Sì, siamo responsabili: le azioni che intraprendiamo hanno delle conseguenze, per oggi e per domani. Maria non si fa il profeta di sventura, ma avverte, come Geremia, Ezechiele, Osea... ecc. ..., delle dolorose, drammatiche conseguenze dell'abbandono del Dio della vita che tuttavia non vuole perdere nessuno dei suoi figli.
Discepola del suo Figlio, non viene a giudicare e condannare, ma ad aprire, per quanto può, un futuro possibile con il 2° "SE" del suo messaggio.
"Se si convertono"
È al plurale. Ella parla per i suoi, "popolo mio", i battezzati di suo Figlio. Devono dare l'esempio, altrimenti dove andranno gli altri che ancora non lo conoscono? Siamo membri di questo popolo che ha bisogno di conversione. Dobbiamo guardare a Gesù, al centro del messaggio, e Lui diventerà il centro della nostra vita.
Per convertirci, Maria ci ricorda i 4 grandi mezzi tradizionali della Chiesa
Preghiera : con un minimo: sera e mattina
Padre nostro: il nome, il regno, la volontà di Dio e poi i nostri bisogni quotidiani (pane, perdono, tentazione, liberazione dal male). Questa preghiera fondamentale che ci permette di riconoscerci figlie e figli del Padre Nostro, come e con Gesù.
Ave Maria: siamo in marcia con la prima dei credenti.
"E quando potete fare di meglio, dite di più"
Messa : Maria ci invita a non prendere in giro la religione.
Ci invita a diventare un corpo (condividiamo lo stesso pane). Ci sentiamo parte l'uno dell'altro quando comunichiamo? "Ripieni di Spirito Santo, donaci di essere un solo corpo e un solo spirito in Cristo" (Preghiera eucaristica n. 3)
Quaresima: Riscoprire la benedizione del nostro battesimo e la nostra identità di amati figli di Dio in Gesù. Per rafforzare il nostro senso di preghiera, digiuno, condivisione.
È la salita a Pasqua con tutti i catecumeni
L’impegno apostolico:
"Fatelo conoscere bene a tutto il mio popolo" 2 volte
Il nostro Papa Francesco ci invita spesso ad essere discepoli missionari, missionari del Vangelo!
Siamo tutti battezzati quindi tutti dediti ad essere apostoli.
E infine, la terra di Coin
Maria conosce l'importanza dell'evento che ricorderà a Massimino. "Non hai visto il grano avariato?"
In effetti, la cosa più importante accadrà quando Pierre Selme restituirà Maximin a suo padre che è al bistrot! Suo figlio ha visto la Beata Vergine! Il sig. Giraud è lo zimbello di tutto Corps!!! Vuole mettere a tacere suo figlio e lo minaccia:
- Se continui, ti chiudo in cantina, pane e acqua
- Ma papà, mi ha parlato di te
Tempesta nella testa del signor Giraud! Avrebbe avuto un sacco di rimproveri da fare: lui non va a Messa, impreca, non rispetta le domeniche, ecc... ma no, niente di tutto questo. È il lato paterno e positivo del signor Giraud che viene sottolineato. Ricorda bene quel momento in cui, a mezz'ora da Corps, accartocciava dele spighe che cadevano in polvere e dava il pane al suo bambino dicendo: "Prendi, figlio mio, mangia ancora del pane quest'anno perché non so chi lo mangerà l'anno prossimo se il grano continua così".
Il signor Giraud scopre allora un Dio che condivide la sua preoccupazione di padre, un Dio che cammina al suo fianco, un Dio che non lo ha mai abbandonato.
Il signor Giraud manda sua moglie a controllare sulla montagna se ciò che dice suo figlio è vero (abbiamo comunque la sua dignità!) Lei torna e gli dice che è la verità. Ci va con Maximin. Viene a sapere che una donna è stata guarita con l'acqua di La Salette. Chi di solito beve solo vino, beve l'acqua della sorgente, perché aveva l'asma: a sua volta è guarito.
Quella stessa sera vuole confessarsi. È tardi ma sua moglie ha difficoltà a convincerlo ad aspettare fino al giorno successivo. Alla prima ora del giorno dopo, va lì e ogni giorno fino alla sua morte, parteciperà alla Messa. Dirà: " è per tutte le volte che l'ho persa e fatta mancare agli altri"!
Dopo di lui, ci saranno molte conversioni a La Salette.
Con mandato di mons. de Bruillard, viene data l'autorizzazione a sviluppare il culto a Notre Dame de la Salette.
I pellegrini stanno arrivando in numero crescente.
Nel 1852 fu posata la prima pietra della Basilica. Seguirà la nomina da parte del Vescovo di sacerdoti diocesani a servizio del pellegrinaggio. Diventeranno prima un corpo di missionari diocesani.
Da questo evento nasceranno Congregazioni religiose, tra cui le Missionarie di La Salette e le Suore di Nostra Signora di La Salette che condividono la missione con i laici salettini….
6. Le famiglie nate dall'Apparizione MS
Primi missionari diocesani, il loro avvio lì è stato piuttosto epico. Vivendo in una baracca, possono guardare il cielo stellato tra le assi di notte. Inoltre, a 1800 m di altitudine, le notti possono essere molto fredde!
Costruttori, supervisionando i lavori, diventano anche "mendicanti" di Notre-Dame per onorare le pesanti bollette degli appaltatori. Non mancano nemmeno i compiti spirituali: messe da celebrare, confessioni da ascoltare, storie dell'Apparizione da raccontare. In inverno, su richiesta del vescovo, vanno a predicare le missioni nelle parrocchie della diocesi di Grenoble. Ispirati dalle parole di Maria, si sforzano di risvegliare la fede addormentata dei cristiani.
A poco a poco alcuni di loro desiderano inscrivere nella loro vita la spiritualità che irradia dall'apparizione e chiedono di pronunciare i tre voti religiosi. Questo fecero nel 1858. Il gruppo, inizialmente piccolo, crebbe dalla fondazione di un seminario minore nel 1876.
La chiamata arriverà, alla luce dello Spirito, a superare i limiti della diocesi di Grenoble e della Francia per la Norvegia, poi il Madagascar, il grande nord canadese. Le leggi della Repubblica anticlericale li costrinsero ad emigrare in Svizzera, poi in Italia, in Belgio. Alcuni di questi insediamenti della fine del XIX secolo sarebbero diventati essi stessi fondatori.
I Missionari de La Salette sono ad oggi circa 900, distribuiti in una trentina di paesi. Te lo racconterà Padre Silvano meglio di me!
"Lo farete conoscere bene a tutto il mio popolo." Questa è stata la conclusione di Maria del suo incontro con Maximin e Mélanie, i due veggenti. I missionari stanno cercando di continuare ad affrontare la sfida.
NSD
Un po' di storia
La signorina Henriette Deluy-Fabry nacque a Marsiglia nel 1828. Dopo numerosi pellegrinaggi a Nostra Signora di La Salette, decide di diventare suora di La Salette fondando una nuova congregazione, animata da un triplice spirito: di sacrificio, apostolato e preghiera. Fu incoraggiata da Pio IX nel 1866. Il 20 dicembre 1872 le prime sette Suore Riparatrici salirono al Santuario. Poi hanno accompagnato i Missionari di La Salette in Belgio e Polonia.
Nella regione di Grenoble, hanno ricevuto la gestione di una casa per disabili, la responsabilità della Cappella dell'Adorazione e un dispensario.
All'inizio del XX secolo si sviluppò un impulso missionario. Le Suore Missionarie di Nostra Signora di La Salette sono state fondate da P. Crozet MS ed erette dal Vescovo di Soissons nella sua diocesi nel 1930. Accompagnano le Missionarie di La Salette in Francia (Notre-Dame de l'Hermitage, Chalon-sur-Saône e Alaï-Francheville), Svizzera, Belgio, Canada, Stati Uniti, Italia - "per il servizio dei Padri" e "per tutte le opere di apostolato femminile".
Unite per servire
Nel 1955 iniziò l'unione dei due rami, su richiesta delle Suore Riparatrici, e fu approvata da Roma alla vigilia della chiusura del Concilio.
Nel 1997, in Angola, una comunità delle Suore Messaggere di Nostra Signora di La Salette è stata riconosciuta dal Vescovo di Benguela. Si sono fuse con le Suore di La Salette nel 2004.
Oggi siamo poco più di 300 in 11 paesi (Francia, Brasile, Madagascar, Filippine, USA, Polonia, Angola, Myanmar, Italia, Canada, Algeria). Cerchiamo di rispondere nel miglior modo possibile alla chiamata di Cristo in una vita di comunità, di preghiera, di sacrificio di sé, di presenza attiva con coloro che sono nel bisogno. Attraverso tutta la nostra vita, vogliamo essere testimoni della chiamata di Cristo alla riconciliazione e alla conversione.
4 aprile 2013: Fusione con le Suore di Gesù Redentore e Maria Mediatrice
Parleremo più dettagliatamente della nostra storia e delle sfide per la nostra Congregazione oggi nella seconda parte di questa mattina.
Laici Salettini / AASA-SNDS
Diversi gruppi di laici si incontrano per vivere anche di spiritualità salettina: tra questi i "Laici Salettini" e l'Associazione AASA/SNDS.
Hanno la preoccupazione di restare uniti alla Famiglia Salettina condividendo lo stesso spirito, talvolta anche le stesse missioni pastorali.
Si incontrano regolarmente per pregare, condividere, approfondire la spiritualità.
Alcuni di loro hanno vissuto un impegno specifico.
A loro è dedicata una mattinata, quella di sabato 17
Vescovo – APS – Volontari
Fu il vescovo di Grenoble all'epoca, Mons. Philibert de Bruillard, a riconoscere nel nome della Chiesa l'apparizione della Vergine di La Salette nel 1851.
Il Santuario di Nostra Signora di La Salette è tuttora sotto la responsabilità del Vescovo di Grenoble-Vienne che ha affidato la cura del santuario e l'accoglienza pastorale dei pellegrini alle nostre due Congregazioni.
Quando andate a Nostra Signora di La Salette, è anche la nostra Chiesa diocesana che vi accoglie.
È il nostro vescovo Guy de Kerimel. L'avete sentito fin dall'apertura dei grandi giorni di questo Giubileo.
L'Associazione dei Pellegrini di La Salette
Per assisterci nell'accoglienza dei pellegrini, avevamo bisogno di essere supportati nell'evoluzione delle costruzioni e nella gestione dell'attività alberghiera, da qui la creazione dell'APS il 14 ottobre 1962.
Servizio e sviluppo del pellegrinaggio
L'Associazione dei pellegrini di La Salette è definita nei suoi statuti dal servizio di pellegrinaggio e pellegrini. Assicura la gestione e l'amministrazione, l'estensione e la difesa degli interessi materiali, morali e culturali delle organizzazioni e dei servizi destinati allo sviluppo e all'influenza del Pellegrinaggio, ovunque esso sia.
Essere un "membro attivo"?
Chiunque desideri aiutare concretamente l'Associazione nella realizzazione del suo scopo può diventare socio attivo. La tessera Socio Attivo, rilasciata dopo il pagamento della quota associativa, consente di partecipare con diritto di voto alle assemblee generali e di partecipare così allo svolgimento e allo sviluppo del Pellegrinaggio. Puoi anche scegliere di ricevere la rivista “Les Annales de La Salette” che fa da collegamento tra il Santuario, le nostre due congregazioni e i pellegrini.
Accoglienza dei pellegrini
Il Santuario di Nostra Signora di La Salette è un importante luogo di accoglienza. Stanze di diverso livello di comfort, dormitori, ristorazione in sala da pranzo, negozio di souvenir, libreria, sale audiovisive, sale riunioni sono messe dall'Associazione al servizio dei pellegrini e dei visitatori che vi giungono spinti dalla curiosità o in cerca di una spiritualità dimensione.
VOLONTARI
Se volete dare un po' del vostro tempo, sappiate che il Santuario accoglie i volontari ogni anno da aprile a ottobre.
Il volontariato riguarda sia i giovani (devi avere 18 anni), la fascia di età attiva, sia i pensionati.
I volontari vengono ospitati, nutriti, il loro viaggio al Santuario e il ritorno a casa può essere rimborsato a determinate condizioni.
Volontari giovani o meno giovani vengono a raforzare le squadre di dipendenti presenti nei vari reparti.
Questa esperienza, davvero unica nel suo genere, puoi viverla anche tu, quindi unisciti a noi!
Due parole su cosa ne è stato dei bambini dopo l'Apparizione, perché tutti abbiamo una piccola curiosità da quel lato...
Due autentici testimoni infantili
- Hanno dimostrato per tutta la vita che non potevano inventare ciò che hanno riferito. Non sapevano leggere, scrivere o capire il francese. E questa è sicuramente la prima volta che un "adulto", se così possiamo chiamarlo, si fida davvero di loro. I pastorelli erano sotto sorveglianza, come testimonia Pierre Selme che in questo periodo stava falciando dall'altra parte del Mont Planeau!
- Furono fedeli alla missione affidata fino al riconoscimento della Chiesa il 19 settembre 1851 per ordine del Vescovo di Grenoble Mons. de Bruillard. Nonostante la loro indigenza e nonostante tutte le difficoltà che non sono mancate nei loro confronti, da chi voleva metterli a tacere, da chi li prendeva in giro, da chi voleva sfruttare la loro esperienza spirituale (vedi i movimenti cospiratori di questa parte dell'Ottocento).
- Hanno dedicato per tutta la vita una totale gratitudine a questa "Bella Signora" che è venuta ad incontrarli e ad affidare loro il suo messaggio per il suo popolo. Maximin chiese persino che alla sua morte, il suo cuore fosse portato nella basilica del santuario.
Hanno sofferto:
- Hanno sofferto molto, e non sono stati veramente accompagnati, a differenza di Bernadette, che il vescovo di Lourdes ha sottratto a coloro che volevano sfruttarla.
- La loro vita non è un "canone" (modello) di vita cristiana. Dopo l'apparizione, rimangono molto instabili, entrambi. Maximin molto umilmente non ha esitato a dire che lo aveva lasciato con tutti i suoi difetti. L'anticlericalismo e le profezie vendicative di Melanie dopo il 1851 (un'eco perfetta dei discorsi polemici che circolavano già dal 1815) non promuovevano realmente la comunione nella Chiesa, l'apertura al mondo o lo sviluppo della fede in Cristo Salvatore. Per questo la Chiesa ha sempre messo in guardia contro questi testi e in certi momenti li ha persino condannati.
Testimoni per oggi:
- Testimoni dell'interesse di Dio per i bambini, che all'epoca erano una categoria sociale non degna di attenzione. Il fatto che siano stati scelti significa che questo messaggio è destinato a tutti.
- Hanno attraversato terribili prove e il loro riconoscimento non è stato offuscato.
- Coloro che attraversano prove a volte terribili possono riconoscere attraverso questi testimoni che anche loro non saranno abbandonati alla disperazione. Maximin e Melanie chiariscono che Dio ama tutti, anche con i loro difetti. (Cfr. scoperta vitale dei giovani pellegrini di La Salette ben spezzati dalla vita)
Una fine della vita che ritorna alla fonte:
- Melanie sembra aver trovato la pace, grazie a Sant'Annibale di Francia, fondatore dei Padri Rogazionisti (canonizzato da Giovanni Paolo II). Durante la sua ultima visita a Corps – la malattia non le permise di salire sulla sua cara montagna – mostrò un'estrema discrezione che stupì il cappellano editore degli Annales che le venne incontro. Morì in pace, ad Altamura, nella sua casa, non lontano dalla piccola comunità fondata da P. Annibale.
- Maximin terminò la sua vita a Corps e in prossimità della comunità dei Missionari di La Salette, di cui avrebbe voluto far parte, se la sua natura non fosse stata così instabile. Chiese che il suo cuore fosse portato in basilica dopo la sua morte.
Libri di riferimento:
P. Stern: 3 volumi "documenti autentici"
P. Tochon:"La Salette nella Francia del 1846"
P. Schlewer: "Quindi scegli la vita"
Suor Sophie: "Vieni a vedere lì"; "Fattelo conoscere a tutto il mio popolo", un BD
3 opuscoli: una sull'evento, una sui bambini, una sul martello, le tenaglie e la fonte
2 opuscoli per aiutarci a pregare: il Rosario e la Via Crucis
Libretti di preghiera scritti da Suor Agrippina
Tutti questi libri sono in vendita presso la libreria o il negozio.
Sr Elisabeth Guiboux SNDS, la Superiora Generale di SNDS
FR
Récit de l'Apparition
16 septembre 2021 – 175 ° anniversaire de l'Apparition
Introduction
Bonjour à vous tous qui êtes venus sur cette montagne à l'occasion du 175° anniversaire de l'apparition de Notre Dame. Vous êtes venus dans le cadre de ce jubilé pour prier, reprendre souffle ….
Dans la période de pandémie que nous traversons, qui montre les fragilités de notre monde, ses limites et ses contradictions dans la réalisation du bien commun, Marie nous invite à construire des ponts. Elle nous invite à prendre nos responsabilités dans notre rapport à nous-mêmes, à Dieu, aux autres, à la nature – cette "maison commune" que nous maltraitons tant !
En pleurs, elle nous invite à réfléchir sur notre manière de vivre en chrétiens aujourd'hui.
- Nous sommes sur le lieu même de l'Apparition.
- Nous sommes à la Source devant ce Dieu Père, Fils et Esprit qui crée le monde, qui parle par ses prophètes. [et nous verrons que Marie se situe dans cette ligne là].
- Nous sommes devant le Christ, né de Marie qui parle, qui encourage, qui guérit, remet debout, essuie les larmes, écrit sur le sable, partage le pain, meurt et ressuscite pour que nous ayons la vie [et nous verrons que c'est ce même Christ que Marie nous montre sur sa poitrine].
- Nous sommes animés par l'Esprit qui nous a mis en mouvement.
- Nous sommes devant Marie, une maman en pleurs qui vient constater et déplorer les conséquences de notre inconséquence !
Alors, commençons par regarder et faire silence.
Laissons-nous imprégner par une ambiance.
Revenons 175 ans en arrière et découvrons ….
Il y a 175 ans, qu'en était-il ?
1. L'apparition : le 19 septembre 1846
Parlons un peu du contexte dans lequel l'Apparition de Marie à la Salette se situe.
Le XIX° siècle est une période très riche et très complexe. On découvre beaucoup de choses très utiles sur le plan de l'acier, des techniques. Mais, avec le début de l'industrialisation, c'est la machine qui broie les hommes ... C'est la période où on voyage davantage et cela provoque des grandes remises en question. C'est aussi la période des découvertes scientifiques, des échanges plus faciles entre penseurs. Les nouvelles idées se diffusent facilement. En 1848, c'est la parution du Manifeste de Marx. Une mentalité athée se répand rapidement jusque dans les campagnes, notamment grâce au colportage des charretiers qui rapportent ce qui se dit et se fait "en ville".
En 1845, l'année avant l'Apparition, à cause d'une météo catastrophique en Dauphiné, les récoltes (blé, noix, raisins, pommes de terre) ne sont pas consommables. Comme en d'autres régions de France ou d'Europe d'ailleurs ! Pénurie pour les uns ; aubaine pour les autres qui n'hésitent pas à faire monter les prix. La spéculation va bon train ! A l’époque, les actions pour la construction du chemin de fer sont très lucratives pour attirer les fonds… Les régions qui avaient des récoltes normales retiennent les ventes : le pain devient hors de prix dans les régions sinistrées. Pour se nourrir, on économise sur les vêtements, les industries textiles sont touchées par le chômage…A Corps, les petits enfants ne survivent pas !
C'est dans ce contexte que Marie vient à la Salette le 19 septembre 1846.
Mon prof quand j'étais novice avait coutume de dire qu'une apparition de Marie "c'est la manifestation extraordinaire de la présence ordinaire de Marie dans nos vies"
L'Apparition de la Salette fait partie des apparitions officiellement reconnues par l'Eglise, comme par exemple :
• 1830 : rue du Bac (médaille miraculeuse)
• 1846 : La Salette
• 1858 : Lourdes
• 1870-71 : Pontmain
• 1917 : Fatima (Portugal)
• 1932 : Bauraing (Belgique)
• 1933 : Banneux (Belgique)
• Notre Dame de Guadalupe (Mexique)
• Et bien d'autres
On parle de dizaine de milliers d'apparitions dans le monde. Certaines, comme le Laus mettront plusieurs siècles avant d'être officiellement reconnues. Beaucoup d'autres ne le seront sans doute jamais …
L'Eglise ne donne pas obligation de croire aux apparitions. Un autre de mes profs disait : "si nous étions bons chrétiens, nous ne devrions pas avoir besoin d'apparition ; nous avons déjà tout reçu par la révélation donnée par Jésus Christ" !
Une apparition n'est reconnue que dans la mesure où elle nous renvoie à l'unique apparition du Verbe de Dieu sur terre. La véracité d'une apparition relève du discernement et des fruits spirituels qui en résultent.
L'examen des voyants est un fait nécessaire et c'est l'évêque du lieu où se passe l'apparition qui en a la responsabilité.
Parmi les critères pour reconnaître l'authenticité d'une apparition, retenons :
- Certitude morale, ou du moins, grande probabilité quant à l'existence des faits, acquise au terme d'une sérieuse enquête.
- Qualité personnelle des voyants ou des témoins : équilibre psychique, honnêteté, rectitude de vie, sincérité …
- Conformité des révélations avec la doctrine théologique et véracité spirituelle
- Saine dévotion et fruits spirituels (conversions, témoignages de charité, etc…)
C'est à l'Evêque du lieu qu'il appartient d'enquêter et d'intervenir mais la Conférence épiscopale régionale ou nationale peut intervenir, de même que le Saint Siège, à la demande de l'Evêque ou d'un groupe qualifié de fidèles.
C'est donc Monseigneur Philibert de Bruillard, évêque de Grenoble qui aura la responsabilité de mener l'enquête : nous y reviendrons.
2. La Salette
Les 2 témoins : Maximin / Mélanie
Ici à la Salette, Marie apparaît à 2 enfants, Maximin Giraud, 11 ans et Mélanie Calvat, presque 15 ans.
Qui sont ces 2 enfants au moment de l'Apparition ?
Maximin
Il est né à Corps le 26 ou 27 août 1835 (les registres présentent les 2 dates). Il ne fréquente ni l'école, ni le caté. Il ne sait donc ni lire, ni écrire et son père a mis plus de 3 ou 4 ans à lui apprendre le Notre Père !!!
Fils du charron Giraud, il est orphelin de mère mais son père s'est remarié et la vie avec sa belle-mère est difficile. Maximin est un garçon étourdi, au point de laisser, un jour, sa chèvre s'étrangler !
Sa formation religieuse est nulle ! Il ne parle que le patois de Corps. C'est par occasion qu'il est berger, du 14 au 20 septembre. Pierre Selme, qui avait un berger malade a dû insister beaucoup pour convaincre le papa Giraud de lui prêter son fils comme berger de remplacement. C'est que M. Giraud connaissait bien son garçon et il était conscient de l'étourderie de son fils …
M. Giraud lui, connaissait bien son métier. Il était compagnon du devoir. Mais du point de vue religieux, ça faisait plus de 20 ans qu'il ne mettait plus les pieds à l'église !
Mélanie
Elle est née à Corps également, le 7 novembre 1831. Elle est la 4° d'une famille de 10 enfants …
Son père n'a pas d'emploi stable. Il est scieur de long de métier mais il lui arrive aussi de travailler la terre ou de faire le maçon pour nourrir toute sa famille. Mélanie est placée très tôt – à l'âge de 8 ans – dans les fermes des environs et n'est dans sa famille qu'au plus fort de l'hiver.
En 1846, elle se trouve aux Ablandins, chez Baptiste Pra. Elle non plus ne fréquente ni l'école, ni le caté. Le dimanche, occupée à garder ses bêtes, elle ne va que rarement à l'église. Elle n'a pas été admise à faire sa 1° communion. Elle aussi ne parle que le patois et ne connaît, du français, que quelques mots. Elle est décrite comme quelqu'un de taciturne, timide, voire même boudeuse ….
Les jours qui précèdent l'Apparition
Bien qu'originaires de Corps tous les deux, comme on vient de le dire, les enfants ne se connaissaient pas. Ils se sont croisés pour la première fois aux Ablandins le 17 septembre, mais sans se parler.
Le 18 septembre, ils se rencontrent à nouveau sur la montagne et découvrent qu'ils sont de villages proches. Ils se donnent rendez-vous pour le lendemain 19 septembre sur la montagne de la Salette pour garder leurs bêtes ensemble.
Le 19 septembre, ils montent dès le matin. Il fait très beau.
A midi, ils mènent leurs bêtes boire à "la fontaine des bêtes" (sous l'actuel pont) puis poussent le troupeau vers ce qui était appelé "le chômoir" (actuel chemin des processions). Ils remontent eux-mêmes le vallon pour manger près de la "fontaine aux hommes". Puis tous les 2 reviennent se reposer dans le ravin où il y avait une source tarie. Or, depuis l'Apparition, elle ne cesse de couler. Et, contrairement à leur habitude, ils s'endorment.
Mélanie se réveille la première, consciente peut-être davantage que Maximin de ses responsabilités et elle appelle Maximin : "Mémin, viens voir nos bêtes". Ensemble, ils grimpent sur le versant opposé (vers la basilique) et découvrent leurs vaches qui ruminent tranquillement. Ils commencent donc à redescendre et, à mi-pente, sont cloués sur place par la vision d'un éblouissant globe de lumière "comme si le soleil était tombé là", dira Maximin, à l'emplacement même qu'ils viennent de quitter.
De peur, ils lâchent leurs bâton mais Maximin se ressaisit et dit : "Tiens bien ton bâton, je lui en donnerai un bon coup si ça nous fait du mal" !
[Je profite qu'on soit dehors pour montrer avec toutes les statues]
3. La Belle Dame
Comment elle apparaît
Eblouis par la lumière, les enfants distinguent petit à petit une forme. C'est une femme, elle est assise, la tête dans les mains, elle pleure.
Elle leur dit : "Avancez mes enfants, je suis ici pour vous conter une grande nouvelle" puis se lève et s'avance vers eux.
Les enfants, comme Bernadette à Lourdes, diront : "C'est une Belle Dame, sa voix était très douce". Mais aussi : "Elle a pleuré tout le temps qu'elle nous a parlé".
La peur est vite remplacée par la curiosité puis la confiance.
Les enfants ne comprennent pas le français mais ils se sont approchés. La Belle Dame aussi fait quelques pas vers eux. Maximin dira : "Nous étions si près que personne n'aurait pu passer entre elle et nous"
Ils remarquent ses habits : ce sont ceux d'une paysanne de la région. Maximin dira qu'il a cru que "c'était une maman que ses enfants auraient battue et qui se serait ensauvée dans la montagne pour pleurer".
Cette Dame majestueuse porte :
- Des guirlandes de roses sur la tête, les épaules, la taille et les pieds.
- Une lourde chaîne sur les épaules semble l'accabler
- Une plus petite porte un Crucifix qui brille sur sa poitrine. Les enfants diront "que toute la lumière venait du crucifix qu'elle portait".
- Ils voient un marteau et des tenailles de chaque côté d'un Christ de 25 cm, comme s'il était vivant !
Marie venait donc, non se montrer, mais nous montrer le Christ !
La Belle Dame va leur donner un long message, d'abord en français, puis en patois. Elle confiera aussi un secret à chacun des enfants. La curiosité publique va essayer d'en savoir le contenu, mais en vain. Au P. Sylvain Marie Giraud, Supérieur Général des MS, qui posera la question, le Pape Pie IX, à qui les 2 secrets ont été transmis, répondra : "si vous ne faites pénitence, vous périrez tous" (Cf. Lc 13, 3)
La Belle Dame leur parle sans bouger puis elle franchit le ruisseau et dit en terminant : "Allons, mes enfants, faites-le bien passer à tout mon peuple".
Ensuite, elle monte vers l'endroit où elle va s'élever de terre et se fondre dans la lumière après avoir regardé au loin, dans la trouée lumineuse entre les montagnes, comme pour nous inviter, nous aussi, à regarder plus loin (elle part vers l'Est et des interprétations disent qu'elle regarde vers Rome ou Jérusalem). Elle disparaît progressivement "comme du beurre qui fond dans une poêle" dira Maximin.
On découvrira ensuite que cette montée retrace le chemin de croix du Christ (d'où les stations représentées aujourd'hui).
Les enfants diront "qu'ils ne savent pas qui c'est". Mélanie pense que "c'est une grande sainte"
Maximin a essayé d'attraper un rose, en vain. Il aurait voulu qu'elle l'emmène avec elle mais il dira ensuite : "elle m'a laissé là, avec tous mes défauts".
Curieusement, quand ils reviennent au village, ils ne disent rien de leur étonnante rencontre. Il a fallu que Pierre Selme gronde Maximin qui n’était pas venu le voir dans la journée comme il l’avait demandé – à cause du peu de confiance qu’il avait envers lui -, pour que Maximin réponde : « Mais une belle dame nous a fait deviser longtemps !!! » Et il se tourne vers la mère Caron, assise près de sa porte comme d’habitude, pour lui dire suppliant : « Mère Caron, vous avez bien vu une belle dame tout en feu qui traversait le ciel ?!! ». Maximin raconte alors ce qu’il a vécu. On va alors chercher Mélanie qui est chez Pra, qui raconte exactement le même évènement. La grand'mère Pra comprend tout de suite et dit : "C'est sûrement la Sainte Vierge que ces petits ont vu car il n'y a qu'elle dont le fils gouverne au ciel".
Qu'a-t-elle dit à ces deux enfants ?
Ecoutons ce récit – sans commentaire d'abord puis nous reviendrons sur certains aspects.
Avancez mes enfants, n’ayez pas peur,
je suis ici pour vous conter une grande nouvelle.
Si mon peuple ne veut pas se soumettre,
je suis forcée de laisser aller le bras de mon Fils.
Il est si fort et si pesant que je ne puis plus le maintenir.
Depuis le temps que je souffre pour vous autres !
Si je veux que mon Fils ne vous abandonne pas,
je suis chargée de le prier sans cesse,
et pour vous autres, vous n’en faites pas cas.
Vous aurez beau prier, beau faire,
jamais vous ne pourrez récompenser
la peine que j’ai prise pour vous autres.
Je vous ai donné six jours pour travailler,
je me suis réservé le septième
et on ne veut pas me l’accorder.
C’est ça qui appesantit tant le bras de mon Fils !
Et aussi, ceux qui mènent les charrettes ne savent pas jurer
sans mettre le nom de mon Fils au milieu.
Ce sont les deux choses
qui appesantissent tant le bras de mon Fils.
Si la récolte se gâte,
ce n’est rien que pour vous autres.
Je vous l’avais fait voir l’année passée
par les pommes de terre :
vous n’en avez pas fait cas.
C’est au contraire :
quand vous en trouviez des pommes de terre gâtées,
vous juriez, vous mettiez le nom de mon Fils au milieu.
Elles vont continuer,
et cette année, pour la Noël, il n’y en aura plus.
Le mot « pomme de terre » intrigue Mélanie. Dans le patois qui est la langue courante du pays, on dit « las truffas ». La bergère se tourne vers Maximin... mais la Belle Dame la prévient :
Vous ne comprenez pas, mes enfants ?
Je m'en vais vous le dire autrement.
Et la Belle Dame de reprendre sa dernière phrase et de poursuivre son discours en patois de Corps :
Si la recolta se gasta... Si ava de bla ...
Si vous avez du blé, il ne faut pas le semer.
Tout ce que vous sèmerez, les bêtes le mangeront,
et ce qui viendra tombera en poussière quand on le battra.
Il viendra une grande famine.
Avant que la famine vienne,
les petits enfants au-dessous de 7 ans
prendront un tremblement et mourront
entre les mains des personnes qui les tiendront.
Les autres feront pénitence par la famine.
Les noix deviendront vides, les raisins pourriront.
Ici, la Belle Dame parle un moment à Maximin, tandis que Mélanie n’entend rien. Puis c’est à son tour, et Maximin n’entend pas. Elle poursuit ensuite son discours aux deux enfants.
S’ils se convertissent,
les pierres et les rochers deviendront des monceaux de blé,
et les pommes de terre
seront ensemencées par les terres.
Faites-vous bien votre prière, mes enfants ?
- Pas guère, Madame.
Ah ! Mes enfants, il faut bien la faire, soir et matin,
ne diriez-vous qu’un "Pater" et un "Ave Maria"
quand vous ne pourrez pas mieux faire.
Quand vous pourrez mieux faire, dites-en davantage.
L’été, il ne va que quelques femmes
un peu âgées à la messe.
Les autres travaillent le dimanche, tout l’été.
L’hiver, quand ils ne savent que faire,
ils ne vont à la Messe que pour se moquer de la religion.
Le Carême, ils vont à la boucherie, comme les chiens.
N’avez-vous jamais vu de blé gâté, mes enfants ?
- Non, Madame ! répondent-ils.
La Belle Dame s’adresse alors à Maximin :
Mais toi, mon enfant,
Tu dois bien en avoir vu,
une fois, vers la terre du Coin, avec ton papa.
Le maître du champ dit à ton père d’aller voir son blé gâté.
Vous y êtes allés tous les deux.
Ton père prit deux ou trois épis dans sa main,
les froissa et tout tomba en poussière ;
puis, quand vous reveniez
et n’étiez plus qu’à une demi-heure de Corps,
ton père te donna un morceau de pain en te disant :
- Tiens, mon petit, mange encore du pain cette année,
car je ne sais pas qui va en manger l’an qui vient,
si le blé continue comme ça.
- Oh ! Oui, Madame, répond Maximin. Je m’en souviens à présent. Tout à l’heure, je ne m’en souvenais pas.
Et la Belle Dame de conclure, non en patois, mais en français :
Eh bien, mes enfants,
vous le ferez passer à tout mon peuple.
Puis, elle s’avance, franchit le ruisseau, et sans se retourner, insiste :
Allons, mes enfants, faites-le bien passer à tout mon peuple.
4. Les jours qui suivent l'Apparition
L'enquête
Dès le lendemain de l'Apparition, nous sommes dimanche, la nouvelle se répand. En chaire, Monsieur le Curé de la Salette, est très ému, il bredouille, il pleure.
Le maire voit Mélanie seule, aux Ablandins. Il veut la faire taire en lui faisant miroiter une pièce d'or puis il utilise les menaces, lui parle de prison mais …. Il finira par capituler devant l'assurance de Mélanie :"On m'a dit de le dire, je le dirai !"
Nous sommes le 20 septembre : 3 paysans sont présents et vont prendre par écrit le récit des enfants. Le texte, en français et en patois est écrit et traduit.
C'est le premier document authentique, la relation Pra. En 1847, il y aura la relation Plagier puis la relation Long et la relation Lambert.
C'est grâce à ces documents que le message est aujourd'hui connu.
Les autorités apprenant qu'il ne fallait plus semer le blé sont intervenues et c'est pourquoi nous avons diverses relations. Mais finalement elles ne feront que conforter la véracité des dires des 2 enfants.
La curiosité publique est invraisemblable et les enfants vont être interrogés un nombre incalculable de fois. De quoi leur faire tourner la tête !! L'Eglise elle-même – par certains de ses représentants – va se montrer aussi excessive. C'est le cas de l'interrogatoire mené par Monseigneur Dupanloup qui, d'ailleurs reconnaître être allé trop loin et avoir été édifié par les enfants !
Quand on demandera à Maximin ce qu'il a compris de la phrase "Faites-le bien passer à tout mon peuple", il répondra : "j'ai compris qu'il fallait le dire à tout le monde"!
Pour la suite de l'enquête, quelques dates :
Octobre 1846 : l'Evêque de Grenoble demande à ses prêtres de ne pas parler de l'Apparition. Cependant, pendant l'hiver et face à un afflux de pèlerins, il nommera 2 commissions de prêtres enquêteurs.
Automne 1847 : une commission de 15 membres, dont des prêtres opposants à l'Apparition, conclura : "Les enfants ne sont ni trompeurs, ni trompés".
Fin 1847 : Mgr de Bruillard est convaincu de la véracité de l'Apparition. Il attendra le 19 septembre 1851 pour publier son mandement
Le mandement officiel : 19 septembre 1851
Voici le passage le plus important en ce qui nous concerne. Je ne cite que la phrase qui concerne l'approbation de l'apparition :
Nous déclarons ce qui suit :
Nous jugeons que l'Apparition de la sainte Vierge à deux bergers, le 19 septembre 1846, sur la montagne de la chaîne des Alpes, située sur la paroisse de la Salette, de l'archiprêtré de Corps, porte en elle-même tous les caractères de la vérité, et que les fidèles sont fondés à la croire indubitable et certaine.
« La mission des enfants est terminée, celle de l'Eglise commence », comme l’a déclaré Mgr Ginoulhiac son successeur après avoir repris et confirmé l’enquête.
Le culte est lancé.
Regardons d'un peu plus près ce que peut nous dire le Message POUR NOUS, aujourd'hui
5. Une lecture plus détaillée du Message
Des clés de lecture
- La Vierge se fait comprendre de son peuple. Elle part de la réalité de la vie des gens à qui elle s'adresse : le blé, les pommes de terre, les raisins, les noix …
Avec les problèmes que nous connaissons aujourd'hui dans différents coins de notre planète liés au réchauffement climatique, ces remarques sur les récoltes sont - ô combien - encore d'actualité ! Les Eglises prennent très au sérieux la question du climat et à la suite de l'encyclique de notre Pape François "Laudato Si", beaucoup d'initiatives ont vu le jour. Nous pouvons rendre grâce et nous mobiliser avec d'autres ! - Marie parle le langage de la Bible et utilise le "je" (je vous ai donné six jours…) comme les prophètes de la Bible quand ils parlent au nom de Dieu. Elle utilise le même langage que les prophètes et porte un message de conversion.
- Son message est bâti avec les mots mêmes de la Bible. Et l'expression "n'ayez pas peur", utilisée par Marie dans ses premiers mots se trouve 365 fois dans la Bible (une pour chaque jour de l'année !)
Exemples :
A Marie (avant et à la naissance de Jésus) - St Luc
A Joseph (avant et à la naissance de Jésus) - St Matthieu
Aux bergers (après la naissance de Jésus) - St Luc
Sur la barque en pleine tempête
A la résurrection
Etc…..
Aujourd'hui, on a de plus en plus peur de tout et de tous. On cherche une sécurité maximale… Et la pandémie que nous avons traversée et de laquelle nous ne sommes pas encore sortis en a donné beaucoup de preuves ! Heureusement, des voix se font encore entendre pour nous dire "n'ayez pas peur" !
Ensuite, le message est bâti autour de deux phrases au conditionnel, qui commencent par un "SI"
"si mon peuple ne veut pas se soumettre…"
"s'ils se convertissent …"
Se soumettre
Marie vient nous rappeler que Dieu a voulu que toute chose trouve son sens en Christ. Dans une formule très courte, St Paul nous donne tout le contenu de ce verbe. 1 Co 3, 3, 22b-23 : "Tout est à vous, vous êtes au Christ, le Christ est à Dieu".
Elle appelle donc son Peuple à « se soumettre ». « Si mon peuple ne veut pas se soumettre ». Un mot difficile, qui ne passe pas aujourd’hui. Pourtant, quand on veut faire quelque chose à plusieurs, il faut bien établir une règle du jeu. S’y soumettre dans le but de faire quelque chose d’intéressant, d’utile, de récréatif, etc… Alors, pour vivre ensemble aussi, il faut une règle du jeu. C’est le sens du mot Loi, dans la Bible, c’est le contrat qui nous permet de vivre ensemble et de construire ensemble.
Ce mot « se soumettre » revient souvent dans la Bible, parce que les croyants, en relisant ce qu’ils ont vécu, dans divers événements, racontent que lorsqu’ils n’ont pas respecté cette règle du jeu, ils se sont perdus, ils ont raté des choses, ils ont été divisés et très fragilisés. Défaites contre leurs ennemis, déportations, dispersions… Et Dieu peine à les rassembler à nouveau.
Dieu ne soumet pas. Il invite à « se soumettre » à sa Loi, à la règle du jeu qu’il a donnée à Moïse pour vivre, se réconcilier, construire un royaume de paix, retrouver une vraie liberté, avec la joie, et le bonheur de vivre. « Entre la vie et la mort, choisis donc la vie !!! » (Deut 30, 19)
La Belle Dame appelle les siens à se convertir, à ouvrir les oreilles et le cœur. « S’ils se convertissent, les pierres et les rochers se changeront en monceaux de blé ; et les pommes de terre seront ensemencées par les terres ». Il y a à manger pour tout le monde, il suffit de partager…
Les larmes
Marie vient pleurer à la Salette pour nous ouvrir les yeux sur le chemin à prendre pour que toutes les réalités de ce monde puissent à nouveau s'humaniser en trouvant leur sens en Jésus Christ.
C’est la première chose que les enfants ont racontée de cet événement qu’ils ont vécu, ses larmes (remarque bien développée par M. Joachin Bouflet – 160ème anniversaire au sanctuaire). Ils ont dit : « On croyait que c’était une maman du Valjouffrey qui s’était ensauvée dans la montagne pour pleurer tout son saoul, à cause de ses enfants qui l’auraient battue. Elle a pleuré tout le long qu’elle était avec nous. Ses larmes fondaient dans la lumière du Crucifix ». Le langage des larmes. Voilà une manière de dire Dieu étonnante.
Effectivement, Jésus lui-même a pleuré, sur Jérusalem (Luc 19, 41), et au tombeau de son ami Lazare (Jean 11, 35). Sur Jérusalem car ce qu’il apportait de la part du Père n’était pas reçu, et même violemment rejeté, avec les conséquences pour tout le peuple. Et sur le tombeau de son ami Lazare : « voyez comme il l’aimait », dirent les amis de Marthe et de Marie. Mais c’était très peu de temps avant son arrestation, sa Passion ; Jésus a dit à ses disciples : « Lazare est mort. Et je me réjouis de n’avoir pas été là, à cause de vous, pour que vous croyiez ».
Les larmes de Marie témoignent de la tristesse partagée avec ces gens dépossédés, incapables à ce moment de nourrir leurs enfants. Elles témoignent de sa sollicitude, car elle vient les visiter, parler avec eux, écouter ces enfants-là, ouvrir des pistes, avec des petits conseils comme celui-ci pour les paysans du pays : « si vous avez du blé, il ne faut pas le semer, car les bêtes le mangeront ». Mais elle confie à ses petits messagers un vigoureux appel à se convertir à l’adresse de tout son peuple, avec le rappel des moyens ordinaires, délaissés (on y viendra dans un instant).
"Je suis forcée de laisser aller le bras de mon Fils"
Dans l'AT, il s'agit d'un bras sauveur. Dieu sauve son peuple à mains fortes et à bras étendus. Il disperse les superbes. Maximin et Mélanie ont sous leurs yeux pendant tout le temps où Marie parle les bras du crucifié.
"Depuis le temps que je souffre pour vous autres"
Oui, Marie est la première des croyantes. Nous le chantons souvent : "la première en chemin, Marie"…
"Les 2 choses qui appesantissent tant le bras de mon Fils"
Le non respect du 7° jour et le mauvais usage du nom de Dieu
Le non respect du 7° jour
Dans la Genèse, nous lisons qu'au 7° jour, Dieu s'est reposé de tout son ouvrage.
Nous sommes appelés à continuer la création que Dieu nous a laissée.
Le 7° jour pour nous rappeler que nous sommes libérés de l'esclavage.
Le 7° jour qui deviendra le 1° jour de la semaine, jour de la résurrection du Christ.
A noter que, dans la 1ère partie de son message, Marie ne parle pas explicitement du dimanche. Elle dit "je vous ai donné 6 jours pour travailler, je me suis réservé le 7° et on ne veut pas me l'accorder" : nous sommes fortement invités à trouver un 7° jour dans notre semaine même quand nous faisons un métier qui nous oblige à travailler le dimanche !!!
Le nom de mon Fils
"Ceux qui mènent les charrettes ne savent pas jurer sans mettre le nom de mon Fils au milieu"
"Quand vous trouviez des pommes de terre gâtées, vous juriez, vous mettiez le nom de mon Fils au milieu"
Dès l'AT, on trouve mention du nom divin : exemple au buisson ardent "JE SUIS"
Et St Paul nous dit "qu'il n'y a pas d'autre nom par lequel nous pouvons être sauvés" ou bien que "Dieu a donné à Jésus Christ le nom qui est au-dessus de tout nom".
Dans les Actes des Apôtres, on voit Pierre guérir au nom de Jésus.
Le péché, c’est de mettre Dieu à l’écart, c’est lui signifier : je n’ai pas besoin de toi ; tu peux garder ton nom, je le méprise. Les conséquences sont évidemment sévères, et très vite les plus fragiles en font les frais douloureusement.
Marie vient nous le rappeler dans les larmes : lorsque l’on délaisse son Fils, que l’on se moque de sa Parole, qu’on ne lui parle plus, les instincts reprennent vite le dessus. La raison du plus fort, du plus nanti intellectuellement ou pécuniairement… Les actionnaires du chemin de fer naissant ont d’autres préoccupations que de venir en aide aux régions sinistrées… Des convois sont détournés, des voleurs lynchés… Ne retrouvons-nous pas déjà des tendances avec les incivilités qui deviennent l’ordinaire dans le quotidien d’aujourd’hui ?
Marie nous met en garde sur les conséquences de nos actes. "Ce n'est rien qu'à cause de vous autres" nous dit-elle. Oui, nous sommes responsables : les actes que nous posons ont des conséquences, pour aujourd'hui et pour demain. Marie ne fait pas le prophète de malheur, mais elle prévient, comme Jérémie, Ezéchiel, Osée… etc…, des conséquences douloureuses, dramatiques, de l’abandon du Dieu de vie qui ne veut pourtant perdre aucun de ses enfants.
Disciple de son Fils, elle ne vient pas pour juger et condamner, mais ouvrir, autant qu’elle le peut, un avenir possible avec le 2° "SI" de son message.
"S'ils se convertissent"
C'est au pluriel. Elle parle pour les siens, « mon peuple », les baptisés de son Fils. Ils doivent montrer l’exemple, autrement où iront les autres qui ne le connaissent pas encore ? Nous sommes membres de ce peuple qui a besoin de conversion. Il faut regarder Jésus, au cœur du message et il deviendra le centre de notre vie.
Pour nous convertir, Marie nous rappelle les 4 grands moyens traditionnels de l'Eglise
La prière : avec un minimum : soir et matin
Notre Père : le nom, le règne, la volonté de Dieu puis nos besoins quotidiens (le pain, le pardon, la tentation, la délivrance du mal). Cette prière fondamentale qui nous permet de nous reconnaître filles et fils de Notre Père, comme et avec Jésus.
Je vous salue Marie : nous sommes en marche avec la première des croyantes.
"Et quand vous pourrez mieux faire, dites-en davantage"
La messe : Marie nous invite à ne pas nous moquer de la religion.
Elle nous invite à faire corps (nous partageons un même pain). Est-ce que nous nous sentons membres les uns des autres lorsque nous communions ? « Remplis de l’Esprit Saint, accorde-nous d’être un seul corps et un seul esprit dans le Christ » (Prière Eucharistique n°3)
Le Carême : Retrouver la bénédiction de notre baptême et notre identité d’enfants bien-aimés de Dieu en Jésus. Pour fortifier notre sens de la prière, du jeûne, du partage.
C'est la montée vers Pâques avec tous les catéchumènes
L'engagement apostolique :
"Faites-le bien passer à tout mon peuple" 2 fois
Notre Pape François nous invite souvent à être des disciples missionnaires, des missionnaires de l'Evangile !
Nous sommes tous baptisés donc tous voués à être apôtres.
Et enfin, la terre du coin
Marie connaît l'importance de l'événement qu'elle va rappeler à Maximin. "N'avez-vous point vu du blé gâté ?"
En fait, le plus important va se passer quand Pierre Selme rend Maximin à son père qui est au bistrot ! Son fils a vu la Sainte Vierge ! M. Giraud est la risée de tout Corps !!! Il veut faire taire son fils et le menace :
- Si tu continues, je t'enferme à la cave, au pain et à l'eau
- Mais papa, elle m'a parlé de toi
Tempête dans la tête de M. Giraud ! Elle aurait eu beaucoup de reproches à faire : il ne va pas à la messe, il jure, il ne respecte pas le dimanche, etc … mais non, rien de cela. C'est le côté paternel, positif de M. Giraud qui est souligné. Il se souvient bien de ce moment où, à ½ heure de Corps il a froissé des épis qui sont tombés en poussière et où il a donné du pain à son gamin en disant : "tiens, mon enfant, mange encore du pain cette année car je ne sais pas qui en mangera l'an qui vient si le blé continue comme ça".
M. Giraud découvre alors un Dieu qui partage son souci de père de famille, un Dieu qui marche à ses côtés, un Dieu qui ne l'a jamais abandonné.
M. Giraud envoie sa femme vérifier sur la montagne si ce que dit son fils est vrai (on a sa dignité quand même !) Elle revient en lui disant que c'est la vérité. Il y va avec Maximin. Il apprend qu'une femme a été guérie avec l'eau de la Salette. Lui qui ne boit habituellement que du vin, il boit l'eau de la source, car il avait de l'asthme : à son tour, il est guéri.
Le soir même il veut aller se confesser. Il est tard mais sa femme a du mal à le convaincre d'attendre le lendemain. A la première heure le lendemain, il y va et tous les jours jusqu'à sa mort, il participera à la messe. Il dira : "c'est pour toutes les fois où je l'ai manquée et où je l'ai fait manquer aux autres" !
Après lui, il y aura beaucoup de conversions à la Salette.
Avec le mandement de Mgr de Bruillard, l'autorisation est donnée de développer le culte à Notre Dame de la Salette.
Les pèlerins affluent de plus en plus nombreux.
En 1852, la première pierre de la Basilique est posée. Suivra la nomination par l'Evêque de prêtres diocésains pour desservir le pèlerinage. Ils deviendront d'abord un corps de missionnaires diocésains.
Des Congrégations religieuses naitront à suite de cet événement dont les Missionnaires de la Salette et les Sœurs de Notre Dame de la Salette qui partagent la mission avec les laïcs salettins ….
6. Les familles nées de l'Apparition
MS
D’abord missionnaires diocésains, leur début là-haut fut assez épique. Habitant une baraque, ils peuvent contempler, la nuit, le ciel étoilé entre les planches. De plus, à 1800 m d’altitude, les nuits peuvent être plus que fraîches !
Bâtisseurs, surveillant les travaux, ils se font aussi "mendiants" de Notre-Dame pour honorer les lourdes factures des entrepreneurs. Les tâches spirituelles ne manquent pas non plus : Messes à célébrer, confessions à entendre, récits de l’Apparition à exposer. L’hiver, à la demande de l’évêque, ils partent prêcher des missions dans les paroisses du diocèse de Grenoble. S’inspirant des paroles de Marie, ils s’efforcent de réveiller la foi endormie des chrétiens.
Peu à peu quelques uns d’entre eux, souhaitent inscrire dans leur vie la spiritualité qui rayonne de l’apparition et demandent à prononcer les trois vœux religieux. Ce qu’ils font en 1858. Le groupe, restreint au début, ira croissant à partir de la fondation d’un petit séminaire en 1876.
Viendra l’appel, à la lumière de l’Esprit, à dépasser les limites du diocèse de Grenoble et de l’Hexagone pour la Norvège, puis Madagascar, le grand nord Canadien. Les lois de la République anticléricale les obligent à émigrer vers la Suisse, puis l’Italie, la Belgique. Certaines de ces implantations de la fin du XIXe siècle deviendront elles-mêmes fondatrices.
Les Missionnaires de La Salette sont à ce jour environ 900, repartis dans une trentaine de pays. Père Silvano vous en parlera mieux que moi !
"Vous le ferez bien passer à tout mon peuple". Telle fut la conclusion de Marie dans son entretien avec Maximin et Mélanie, les deux voyants. Les Missionnaires essayent de continuer actuellement à relever le défi.
SNDS
Un peu d'histoire
Mlle Henriette Deluy-Fabry est née à Marseille en 1828. A la suite de nombreux pèlerinages à Notre-Dame de La Salette, elle décide de devenir religieuse de La Salette en fondant une nouvelle congrégation, animée d’un triple esprit de sacrifice, d’apostolat et de prière. Elle est encouragée par Pie IX en 1866. Le 20 décembre 1872, les sept premières Religieuses Réparatrices montent au Sanctuaire. Puis elles accompagnent les Missionnaires de La Salette en Belgique et en Pologne.
Elles reçoivent, dans la région grenobloise, la direction d’une maison pour personnes handicapées, la responsabilité de la Chapelle de l’Adoration et d’un dispensaire.
Au début du XXe siècle, un élan missionnaire se développe. Les Sœurs Missionnaires de Notre-Dame de La Salette sont fondées par le P. Crozet, MS et érigées par l’évêque de Soissons dans son diocèse en 1930. Elles accompagnent les Missionnaires de La Salette en France (Notre-Dame de l’Hermitage, Chalon-sur-Saône et Alaï-Francheville), en Suisse, en Belgique, au Canada, aux Etats-Unis, en Italie - " pour le service des Pères" et " pour toute œuvre d’apostolat féminin ".
Union pour servir
En 1955, l’union des deux branches commence, à la demande des Religieuses Réparatrices, et sera approuvée par Rome à la veille de la clôture du Concile.
En 1997, en Angola, une communauté des Sœurs Messagères de Notre-Dame de La Salette est reconnue par l’Évêque de Benguela. Elles fusionnent avec les Sœurs de La Salette en 2004.
Aujourd’hui, nous sommes un peu plus de 300 en 11 pays (France, Brésil, Madagascar, Philippines, USA, Pologne, Angola, Myanmar, Italie, Canada, Algérie). Nous essayons du mieux que nous pouvons de répondre à l’appel du Christ dans une vie de communauté, de prière, de don de soi, de présence active auprès de ceux qui sont dans le besoin. Par toute notre vie, nous nous voulons témoins de l’appel du Christ à la réconciliation et la conversion.
Le 4 avril 2013 : Fusion avec les Sœurs de Jésus Rédempteur et Marie Médiatrice
Nous reparlerons plus en détail de notre histoire et des défis pour notre Congrégation aujourd'hui dans la deuxième partie de cette matinée.
Laïcs salettins / AASA-SNDS
Plusieurs groupes de laïcs se retrouvent pour vivre aussi de la spiritualité salettine : parmi eux les "laïcs salettins" et l'Association AASA / SNDS.
Ils ont le souci de rester unis à la famille salettine en partageant le même esprit, parfois aussi les mêmes missions pastorales.
Ils se retrouvent régulièrement pour prier, partager, approfondir la spiritualité.
Certains d'entre eux ont vécu un engagement spécifique.
Une matinée leur est consacrée, celle du samedi 17
Evêque – APS – Bénévoles
C’est l’évêque de Grenoble de l’époque, Mgr Philibert de Bruillard, qui a reconnu au nom de l’Église l’apparition de la Vierge de La Salette en 1851.
Le sanctuaire de Notre-Dame de La Salette est toujours placé sous la responsabilité de l’évêque de Grenoble-Vienne qui a confié le soin du sanctuaire et l’accueil pastoral des pèlerins à nos deux Congrégations.
Quand vous vous rendez à Notre-Dame de La Salette, c’est aussi notre Église diocésaine qui vous accueille.
Notre évêque est Mgr Guy de Kerimel. Vous l'avez entendu dès l'ouverture des grandes journées de ce Jubilé.
L’Association des Pèlerins de La Salette
Pour nous seconder dans l’accueil des pèlerins, il y a eu besoin d’être épaulés pour l’évolution des constructions et la gestion de l’hôtellerie d’où la création de l’APS le 14 octobre 1962.
Service et développement du pèlerinage
L’Association des Pèlerins de La Salette se définit dans ses statuts par le service du Pèlerinage et des pèlerins. Elle assure la gestion et l’administration, l’extension et la défense des intérêts matériels, moraux et culturels des organisations et services destinés au développement et au rayonnement du Pèlerinage, où que ce soit.
Être « membre actif » ?
Peut devenir membre actif toute personne qui souhaite aider concrètement l’Association dans la réalisation de son objet. La carte de Membre Actif, remise après paiement de la cotisation, permet de participer avec droit de vote aux assemblées générales et ainsi de s’associer à la marche et au développement du Pèlerinage. Vous pouvez également choisir de recevoir la revue « Les Annales de La Salette » qui fait le lien entre le Sanctuaire, nos deux congrégations et les pèlerins.
Accueil des pèlerins
Le Sanctuaire de Notre-Dame de La Salette est un important lieu d’accueil. Chambres de différents niveaux de confort, dortoirs, restauration en salle à manger, magasin de souvenirs, librairie, salles d’audiovisuel, salles de rencontre sont mis par l’Association au service des pèlerins et des visiteurs qui viennent ici poussés par leur curiosité ou en quête d’une dimension spirituelle.
BENEVOLES
Si vous souhaitez donner un peu de votre temps, sachez que le Sanctuaire accueille chaque année des bénévoles du mois d’avril au mois d’octobre.
Le bénévolat concerne aussi bien les jeunes (il faut avoir 18 ans), que la tranche d’âge des actifs, que les personnes à la retraite.
Les bénévoles sont logés, nourris, leur voyage aller et retour du domicile jusqu’au Sanctuaire peut leur être remboursé selon certaines conditions.
Bénévoles jeunes ou moins jeunes viennent renforcer les équipes de salariés en place dans les différents services.
Cette expérience, assez unique en son genre, vous pourrez la vivre vous aussi, alors rejoignez-nous !
Deux mots sur ce que sont devenus les enfants après l'Apparition – parce qu'on a tous une petite curiosité de ce côté-là …
Deux enfants témoins authentiques
- Ils ont fait la preuve toute leur vie qu’ils n’ont pas pu inventer ce qu’ils ont rapporté. Ils ne savaient ni lire, ni écrire, ni comprendre le français. Et c’est sûrement la première fois qu’un “ adulte ” si on peut parler ainsi, leur faisait confiance vraiment. Les enfants bergers étaient sous surveillance, comme en témoigne Pierre Selme qui fauchait pendant ce temps de l’autre côté du Mont Planeau !
- Ils ont été fidèles à la mission confiée jusqu’à la reconnaissance de l’Eglise le 19 septembre 1851 par le mandement de l’évêque de Grenoble Mgr de Bruillard. Malgré leur indigence et malgré toutes les difficultés qui n’ont pas manqué à leur encontre, depuis ceux qui voulaient les faire taire, ceux qui les tournaient en dérision, ceux qui ont voulu exploiter leur expérience spirituelle (voir les mouvements complotistes de cette partie du XIXème siècle.)
- Ils ont voué toute leur vie une reconnaissance totale à cette “ Belle Dame ” venue les rencontrer et leur confier son message pour son peuple. Maximin a même demandé qu’à son décès, son cœur soit porté dans la basilique du sanctuaire.
Ils ont souffert :
- Ils ont beaucoup souffert, et n’ont pas été vraiment accompagnés à la différence de Bernadette que l’Evêque de Lourdes a carrément soustraite à ceux qui voulaient l’exploiter.
- Leur vie n’est pas un “ canon ” (modèle) de vie chrétienne. Après l’apparition, ils restent très instables, l’un et l’autre. Maximin très humblement n’hésitait pas à dire qu’elle l’avait laissé avec tous ses défauts. L’anticléricalisme et les prophéties vengeresses de Mélanie après 1851 (parfait écho des discours polémiques qui couraient déjà depuis 1815) n’ont pas vraiment favorisé la communion dans l’Eglise, l’ouverture au monde, ni le développement de la foi au Christ Sauveur. C’est pourquoi l’Eglise a toujours mis en garde contre ces textes-là et les a même condamnés à certaines époques.
Témoins pour aujourd’hui :
- Témoins de l’intérêt de Dieu pour les enfants, qui a l’époque était une catégorie sociale qui n’était pas digne d’attention. Le fait qu’ils aient été choisis signifie que ce message est destiné à tous.
- Ils ont traversé de redoutables épreuves, et leur reconnaissance n’a pas été émoussée.
- Ceux qui traversent des épreuves parfois terribles peuvent reconnaître grâce à ces témoins qu’eux non plus ne seront pas abandonnés au désespoir. Maximin et Mélanie font comprendre que Dieu aime chacun, même avec ses défauts. (Cf. découverte vitale de jeunes pèlerins de La Salette bien cassés par la vie)
Une fin de vie qui revient à la source :
- Mélanie semble avoir retrouvé la paix, grâce à St Hannibal di Francia, fondateur des P. Rogationistes (canonisé par Jean-Paul II). Lors de son dernier passage à Corps – la maladie ne lui a pas permis de monter jusqu’à sa chère montagne – elle fait preuve d’une extrême discrétion qui étonne le chapelain rédacteur des Annales venu à sa rencontre. Elle est décédée dans la paix, à Altamura, chez elle, non loin de la petite communauté fondée par le P. Hannibal.
- Maximin a achevé sa vie à Corps et dans la proximité de la communauté des Missionnaires de La Salette, dont il aurait aimé faire partie, si sa nature n’avait pas été si instable. Il a demandé que son cœur soit porté à la basilique après sa mort.
Livres de référence :
P. Stern : 3 volumes "documents authentiques"
P. Tochon :" la Salette dans la France de 1846"
P. Schlewer : "Choisissez donc la vie"
Sœur Sophie : "Viens voir là"; "Faites-Le passer à tout mon peuple", une BD
3 brochures : une sur l'événement, une sur les enfants, une sur le marteau, les tenailles et la source
2 brochures pour nous aider à prier : le Rosaire et le Chemin de Croix
Des livrets de prière écrits par Sr Agrippine
Tous ces livres sont en vente à la librairie ou au magasin
Leggi anche:
175° anniversario dell’apparizione della Nostra Signora di La Salette
19 settembre la solennità della Nostra Signora di La Salette