Tra i contadini con la scuola famigliare rurale

missione in Mozambico

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Lui lavora tra i contadini. Dedica il suo tempo alla scuola famigliare rurale, dove giungono i figli dei contadini per imparare a vivere e per acquisire una buona concezione di se stessi in questo mondo. Fratel Edilson Frey MSF svolge questa missione da più di tre anni assieme ad altri tre confratelli

Missionari della Sacra Famiglia (MSF) a Mecuburi, in Mozambico. Egli ha riferito di questa sua esperienza durante il suo soggiorno nella Casa Generalizia, a Roma, il 24 aprile 2013.

Scuola famigliare rurale: una esigenza delle genti

Tante cose cercano di venir incontro alla necessità della gente di Mecuburi, che è stata lasciata sola per tanti anni, senza pastori ed accompagnatori. L’ attività pastorale dei missionari cerca di risponde a questo bisogno pastorale. Ma non solo. Gestiscono anche una scuola agricola, che aiuta a vivere con i piede per terra. Hanno cercato, e alla fine hanno trovato, che una formazione in agricoltura risponde alle esigenze della gente locale. Perciò Fratel Edilson ha ricevuto l’incarico dai confratelli di dedicare il suo tempo per dar vita alla Scuola Famigliare Rurale che offre una tecnica per i lavori in agricoltura e una formazione integrale delle persone, figli di contadini.

La scuola comincia quando inizia l’alba e finisce quando arriva la sera, quando non c’è più il sole. Ricevono una formazione intensa. Per due settimane i ragazzi rimangono a scuola. Dopo due settimane loro tornano in famiglia, nelle loro casa, per condividere ciò che hanno imparato. Essi rispondono alle domande che vengono loro poste dai famigliari, su ciò che hanno imparto. Poi ritornano alla scuola.

I temi svolti in scuola

Ogni anno i ragazzi trattano alcuni argomenti centrali. Par esempio l’argomento della famiglia. Circa questo tema si sviluppanu vari argomenti subordinati: rapporti famigliari, agricoltura famigliare, matematica famigliare. L’ insegnante di matematica collega il tema con la famiglia, l’insegnante di geografia parla del tema della geografia collegandolo coll’argomento della famiglia, l’insegnante di religione parla della fede nel contesto di famiglia. Affiorano poi altri temi, per esempio: coltivazione, salute, ecc. Il metodo però parte dalla pratica, dalla famiglia. Diversamente dalla scuola tradizionale, questa scuola parte dalla vita reale in famiglia e alla fine riporta in famiglia la riflessione fatta a scuola.

Prima di ritornare in famiglia, i ragazzi, assieme, insieme agli insegnanti, preparano delle domande da rivolgere ai membri delle famiglie: genitori, noni, zii, ecc. Par esempi: se le prossime settimane il tema sarà sulla salute tornano a casa portando quelle domande che riguardano la salute. Le risposte alle domande loro le scrivono su una carta. “Arrivano a scuola, leggono i testi davanti a tutti e davanti gli insegnanti. Fanno un dibattito ed una sintesi di ciò che hanno imparato assieme. Si ottiene così in riassunto comune”, narra Fratel Edilson, direttore della scuola.

Per ottenere un buon risultato, si cerca di organizzare la scuola adeguatamente. In Mozambico, normalmente, una classe è composta da circa 80 ragazzi. La scuola agricola, invece, il numero degli alunni è stato limitato a ca 38 per classe, così si hanno due gruppi: Quando un gruppo trona a casa, un altro gruppo occupa la classe.

 

Una scuola alternativa

È una scuola tradizionale? No. Si tratta di una scuola alternativa. È alternativa perché non segue il metodo tradizionale. Ci sono dei punti concentrati sulla formazione integrale. Alcuni punti sottolineano l’aspetto alternativo, come imparare le buone abitudini sul campo, in famiglia, nella vita. In questa scuola alternativa si prepara anche un testo sulle riflessioni che sono state fatte, quando si è dialogato con i genitori, con i fratelli, con gli zii e con gli amici del villaggio. Testi del genere non vengono redatti nella scuola tradizionale. invece qui, ogni studente scrive e presenta davanti agli altri un testo per condividere. Alla fine del programma gli studenti ricevono un attestato riconosciuto dal Governo del Mozambico come scuola media alternativa, come scuola di formazione umana e semi professionale per i ragazzi dall’età di dopo i 16 anni.

Il metodo della Scuola Famigliare Rurale è nato in Francia circa 50 fa e adesso si diffonde in più di 40 paesi tra cui il Brasile, dove i nostri missionari l’hanno conosciuto. Questa scuola riceve l’appoggio dall’organizzazione, non dal governo. Fratel Edilson è il direttore di questa scuola. Un confratello, Padre Neiri Segala, lo aiuta nell’ insegnamento delle cose pratiche, per esempio: l’allevamento degli animali. Ci sono altri cinque insegnanti laici esperti in pedagogia e tecnica, che vengono pagati dallo Stato. Sanno insegnare ai giovani, ma anche sanno dare esempio nel campo pratico, per esempio: allevamento dei polll, fertilizzazione della terra, produzione delle fragole. Per gestire bene la scuola ci sono a disposizione 400 ettari di terreno.

Missione e formazione

Una cosa ha colpito Fratel Edilson: la comunità dei cattolici in quattro parrocchie messe insieme è viva nonostante l’assenza dei sacerdoti da anni. C’era qualche comunità che da 18 anni non ha visto sacerdoti. I fedeli di circa 300 comunità cercano di camminare nella fede. Ma per la mancanza del accompagnamento qualche aspetto della fede si è indebolito. Per esempio: L’incarico di dirigere una Comunità non ha più luogo tramite elezione pubblica, ma passa da padre a figlio. Altra cosa che non va, sono i matrimoni irregolari.

L’attenzione in questa missione dipende alla formazione umana e religiosa dei leader. Dopo tanti anni, fino adesso, la comunità elegge un capo e la parrocchia, più tardi, provvede per la formazione del medesimo. Secondo Fratel Edilson dovrebbe essere al contrario. “Prima si propone una formazione per diventare un capo o un anziano. Questo si realizza frequentando la formazione dei catechisti, che sono circa 1.500”, narra il missionario MSF dalla Provincia del Brasile Meridionale.

I confratelli che offrono questo servizio alle 4 parrocchie vivono insieme. Uno che deve andare lontano, per esempio, esce martedì e torna domenica. Rimane fuori circa una settimana, quando non piove tanto. Poi torna di nuovo nella casa dove vivono insieme.

In questa missione non mancano le sfide. La prima è la formazione della leadership. Dopo anni senza accompagnamento, i catechisti, i capi, gli anziani, le donne, i giovani fanno parte di questa formazione. La seconda è quella della lingua della gente. Ufficialmente parlano il portoghese in scuola, ma in famiglia parlano la loro lingua locale. È da imparare. La terza sfida è quella meteorologica, quando arriva il periodo delle pioggie. In questo periodo non si può andare lontano a visitare le comunità cristiane. “La sfida correlata con questo periodo di pioggia è la malaria. Quando un confratello missionario prende la malaria si deve fermare una settimana e non può fare niente”, racconta Fratel Edilson.

Soddisfazione e Speranza

Dopo un cammino insieme con i missionari, la gente ha ritrovato la fiducia nei missionari e nella Chiesa, nonostante siano trascorsi parecchi anni e siano stati lasciati soli. Adesso hanno ripreso la fiducia. In passato si presentavano meno catechisti, oggi molto di più. C’è più fiducia. A Mecuburi - un distretto con 25.000 persone - la presenza per la mesa mensile è grande. Adesso c’è un candidato che vuole entrare alla nostra Congregazione. È una soddisfazione. Ma non solo. È anche la speranza di una vita maturata sul posto. Fiducia si trova tra i ragazzi a scuola. “Dopo un periodo di insegnamento a scuola, i ragazzi hanno sviluppato una loro auto stima impressionante. Hanno fiducia in se stessi. Convivere con la gente è un’altra soddisfazione, nonostante la differenza culturale ed etnica” conclude Fratel Edilson.

Buona missione, confratelli!

Yohanes Risdiyanto MSF

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