MEDITAZIONE PER IL 1° GIORNO DELLA NOVENA A SAN GIUSEPPE
SAN GIUSEPPE MODELLO DI FEDE
Nell’anno di San Giuseppe, come un nostro primo omaggio a lui, nella Novena meditiamo nel nostro cuore e poi mettiamo in pratica nella propria vita la sua fede come nostro modello. Abbiamo dei racconti nel Vangelo che sono molto importanti, anche se i versetti che parlano di lui sono pochi e brevi.
Riconosciamo due tipi di timore. Uno che fortifica, “il timore di Dio”, principio di sapienza per poter vivere realmente e non solo esistere, per essere liberi di amare e di essere amati. Il secondo è uno spirito di paura, che consuma, paralizza e debilita. Tutti l’abbiamo sperimentato, almeno una volta. Nella vita del credente, paura e fiducia, coesistono. Persino Giuseppe sperimenta il sentimento del timore, ...poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto…, ma dopo arrivò un sogno che cambiò tutto totalmente. Avendo la fiducia nel Signore e superando la paura, subito dopo un altro sogno: Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto. Da un lato il protagonista maggiore della Storia della Salvezza è assalito dal timore, ma dall’altro lato, sa dare fiducia alla Parola dell’Eterno. La fiducia è una espressione d’amore e di fede.
San Giuseppe è stato il primo, assieme a Maria, a vedere il Dio Incarnato, si abituava alla Sua ordinarietà terrena e contemplava la Maestà Divina. Nella Sacra Famiglia troviamo la fede par excellence, cioè l’unione tra la grazia di Dio e la risposta totale della Famiglia. Nel primo giorno della Novena riflettiamo più profondamente il contributo di San Giuseppe.
San Giuseppe ci insegna a interpretare il corso della storia con gli occhi della fede, che non sempre è chiaro o facile. Ma la forza della fede lo aiuta a marciare con fiducia e creatività, con semplicità e speranza. A base di questo ha fatto sua la responsabilità come capo della famiglia, che educava Gesù con tenerezza e saggezza. Da semplice ricevitore, diventa anche trasmettitore, smette di essere solo ascoltatore per iniziare l’impegno di preparare Gesù come Missionario del Padre.
La sua fede lo muove, con semplicità, a interpretare e a dare il senso al suo ruolo unico. La sua forza interna nell’ascolto della volontà del Signore lo spinge ad avere un coraggio per agire con prontezza incredibile. Nello stesso tempo la sua fiducia nel Signore lo costringe a realizzare il suo impegno di custode senza pensare a sé stesso. Il frutto della sua formazione terreste di Gesù è maturato dopo la sua morte. L’esempio della sua fede ci insegna ad agire bene e con tanta responsabilità, senza aspettare subito il risultato buono. Perché abbiamo la fiducia che il Signore che ha iniziato la sua opera, ha il suo piano misterioso. In qualsiasi situazione della vita, la fede di San Giuseppe e la sua intercessione siano la nostra fortezza.
(P. Agustinus Purnama MSF)