giugno 2008 – giugno 2009
Benché nessuno può affermare con certezza, in quale anno è nato Santo Paolo, sono certo che non ci saranno molte obiezioni contro la decisione del Santo Padre di proclamare quest'anno come un Anno Paolino speciale per commemorare che Paolo è nato più o meno 2000 anni fa. Una buona iniziativa, perché così durante un anno intero noi tutti siamo invitati a dare a San Paolo un posto speciale nel vivere la nostra vocazione di cristiano.
Prima di tutto quest'anno potrà aiutarci a offrire con gran sincerità i nostri ringraziamenti per questo gran dono che Dio ha dato alla Chiesa nei primi anni della sua esistenza. Accanto agli apostoli,chiamati e preparati da Gesù per continuare la sua missione e per proclamare, come missionari, la Buona Notizia, Egli ha chiamato anche un uomo particolare e gli ha affidato la predicazione del Vangelo, specialmente tra i non-Ebrei.
Nato a Tarso, una città abbastanza importante nel Sud della Turchia, come figlio di una famiglia ebrea osservante, Paolo ha avuto l'opportunità di frequentare una buona scuola elementare e media. In seguito i suoi genitori lo hanno inviato a Gerusalemme per frequentare lì, come discepolo di Gamaliele, uno dei professori più famosi nel suo tempo, la formazione regolare di un rabbì. Durante cinque, sei anni Paolo ha abitato nella casa di Gamaliele ed è diventato uno scriba capace e un fariseo fanatico.
Come uno dei primi, Paolo – che a questo tempo usava Saul come nome – ha percepito il pericolo per il giudaismo causato dal gruppetto dei seguaci di Gesù. Secondo loro, la pratica fedele della Legge di Mosè non era più la garanzia della salvezza, ma la fede in Gesù, il Figlio di Dio, che attraverso la sua morte e resurrezione, è divenuto il Salvatore dell'umanità. Molto sagacemente e giustamente, Paolo ha capito che si tratta qui di un'opposizione essenziale, e che questi discepoli di Gesù potevano distruggere il giudaismo nel suo nucleo. Con alcuni altri giovani farisei fanatici Paolo cominciò ad attaccare i cristiani, prima con dispute e discussioni, ma ben presto anche con
intimidazioni e minacce. In breve si giunge ad una lotta fanatica. Stefano fu liquidato, altri vengono messi in prigione. In seguito Paolo va a Damasco per perseguitare anche lì i seguaci di Gesù. Ma adesso c'è il Signore che dice "Stop!" "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?"
Per quest'intervento del Signore stesso, Paolo, il fariseo fanatico, divenne in alcuni giorni un non meno fanatico missionario di Gesù, proclamandolo come il Messia per tutti gli uomini. Durante decine di anni egli viaggerà attraverso l'Asia Occidentale e l'Europa Meridionale, il Paolo infaticabile. Con i suoi eminenti doni e talenti naturali e sopranaturali egli non diventerà soltanto un missionario di successo, ma tramite i suoi scritti Paolo porrà anche un fondamento teologico sul quale i teologi dei secoli seguenti potranno continuare.
Vogliamo iniziare quest'anno Paolino con sentimenti di gratitudine per quest'uomo, che nonostante tutta l'opposizione e tutte le difficoltà e i disagi di un missionario in viaggio ("Guai a me se non
predicassi il vangelo!") ha realizzato la sua vocazione, perché era continuamente aiutato e sostenuto dal Signore stesso: "Posso tutto in colui che mi dà la forza" e "Chi potrà separarci dall'amore di Cristo!"
Wim van der Weiden msf